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Pd in rivolta contro Conte, L’ex premier rivela, “Feci spiare Casarini”, Picierno attacca: “Indecente, Schlein svegliati!”

Le ammissioni di Conte sulle intercettazioni riaccendono lo scontro tra M5S e l’area riformista dem. Picierno attacca duramente, Schlein resta in silenzio.

La rivelazione di Conte sulle Ong e la replica furiosa di Picierno

Le tensioni tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle riesplodono con forza dopo le parole di Giuseppe Conte sulle intercettazioni disposte nel 2019 contro gli attivisti della Ong Mediterranea, Luca Casarini e Giuseppe Caccia. L’ex presidente del Consiglio ha ammesso, in un’intervista a Fanpage, di aver autorizzato quelle attività d’intelligence, precisando di aver agito dopo una richiesta “debitamente autorizzata” dalla Procura generale della Corte di Appello di Roma.

A far detonare la polemica è Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo e figura di punta dell’area riformista del Pd. Su X, condividendo un titolo tratto da La Repubblica, ha commentato:
“Un abisso di indecenza. Incluso tutto il teatrino precedente, il dito ostinatamente puntato verso altri, nonostante la consapevolezza privata che, nella migliore delle ipotesi, Conte ha fatto esattamente la stessa cosa. Ma a cosa è ridotta la politica?”

Un attacco diretto che sembra indirizzato non solo a Conte, ma anche a Elly Schlein, leader del Pd, che da mesi punta su un’alleanza stabile con i Cinque Stelle, nonostante le frizioni crescenti e la battuta d’arresto subita dal centrosinistra al recente referendum.

Conte minimizza: “Parla un singolo esponente Pd”

Da Salerno, dove era impegnato in un incontro politico, Conte ha risposto ai cronisti cercando di smorzare i toni:
“Con tutto il rispetto, sta parlando di un singolo esponente del Pd. Non mi sembra questa la posizione ufficiale del Pd. Il Movimento 5 Stelle non fa scintille con il Pd”.

Poi rilancia sulla linea pacifista del M5S, sottolineando la distanza dai riformisti dem:
“La nostra posizione è molto chiara: contro il riarmo, contro la follia di arrivare al 5% del Pil in spese militari”.

Ma le parole dell’ex premier non bastano a chiudere il fronte: anzi, Picierno torna all’attacco e incalza ancora. Stavolta mette nel mirino la giustificazione fornita da Conte sulle intercettazioni:
“Ho autorizzato perché c’era un certo clima. Ma che significa?”, chiede ironicamente. E aggiunge:
“Fa il paio con i suoi tentennamenti sulla cittadinanza e il suo vecchio amore per i decreti di Salvini”.

I riformisti in pressing, Schlein tace

Alla voce di Picierno si aggiunge quella del senatore dem Filippo Sensi, che affonda contro Conte:
“Un grillino vorrebbe decidere chi è del Pd e chi no, quale sia la linea del Pd e quale no. Ci vuole una pazienza infinita”.

Nel frattempo, Elly Schlein resta in silenzio, mentre nel partito si moltiplicano le ipotesi su una possibile crisi di linea e anche su un congresso anticipato, alimentate dalle difficoltà emerse alle urne e dalle divisioni strategiche con i Cinque Stelle.

Sul tavolo rimangono anche le suggestioni di una possibile tenda civica centrista, sostenuta dall’area bettiniana, che guarda a nuove alleanze fuori dal perimetro grillino.