Il generale e deputato leghista affonda la presidente della Commissione europea: “Dopo i gate insabbiati, ora si inventano pure il complotto russo”
“Dalla sinistra solo teorie complottiste per coprire i loro fallimenti”
Dopo il silenzio su scandali come il Qatargate, il Pfizergate e il Green gate, ora l’Unione Europea tenta di deviare l’attenzione costruendo nemici immaginari. A lanciare un durissimo attacco è il generale e parlamentare della Lega Roberto Vannacci, che punta il dito contro la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, definendola senza mezzi termini “la peggiore presidente della Commissione di tutti i tempi”.
«Dopo aver insabbiato il Qatargate, lo Pfizergate e il Green gate, ora la sinistra e la Von der Leyen cercano di alimentare la teoria complottista contro la Russia», dichiara Vannacci. Secondo l’esponente leghista, la Commissione europea e i suoi alleati politici starebbero tentando l’ennesima manovra diversiva per distogliere l’attenzione dai disastri causati dalle loro politiche.
“Green Deal, riarmo e tasse: questa Commissione è un suicidio per l’Europa”
Nel mirino di Vannacci ci sono le linee politiche portate avanti in questi anni da Bruxelles: «Contro la peggiore presidente della Commissione di tutti i tempi e contro una Commissione che insiste nel perseguire politiche sciagurate di green deal, riarmo, incremento del budget europeo sottraendo risorse agli Stati sovrani, di tasse, di tentativi di diminuzione di fondi per l’agricoltura, di suicidio energetico e di intolleranza, ben venga la sfiducia».
Il generale attacca anche duramente i media e i politici di sinistra che difendono l’operato della Von der Leyen: «La Repubblica, la Picierno e Von der Leyen se ne facciano una ragione, e aspettino la prossima… di mozione di sfiducia, di presidente e di Commissione».
Vannacci avverte: “Gli europei non sopporteranno oltre”
Le parole di Vannacci suonano come un avvertimento chiaro. La pazienza degli elettori sarebbe agli sgoccioli, mentre il malcontento si diffonde in tutta l’Unione Europea. «Questa Europa sta tradendo le sue radici, i suoi cittadini, la sua identità. Il green deal ha ucciso l’agricoltura. Le tasse e le imposizioni di bilancio strangolano gli Stati. E adesso, quando le critiche si fanno insostenibili, provano a incolpare la Russia».
Una posizione che trova eco in ampi settori del centrodestra e in buona parte dell’elettorato sovranista. Mentre la Commissione cerca di blindarsi, l’onda della protesta cresce. E Vannacci, da tempo simbolo della rottura con l’establishment di Bruxelles, ribadisce la sua linea: «Basta insabbiamenti, basta giochi di potere. Serve un nuovo inizio».