Cina, centrale elettrica brucia soldi al posto del carbone

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La Cina deve cercare, nei prossimi anni, di produrre più energia pulita possibile.

Le centrali che producono energia elettrica utilizzando il carbone devono diminuire drasticamente nell’enorme paese asiatico.

Lo scopo è quello di diminuire l’inquinamento che sta soffocando le grandi città cinesi.

A Luoyang, una delle più grandi città della Cina con oltre sei milioni di abitanti, i tecnici di una centrale elettrica hanno limitato l’immissione di anidride carbonica eliminando il carbone per la combustione ed utilizzando le monete di carta.

I tecnici della centrale termica di  Luoyang, con successo, hanno sperimentato per la combustione l’utilizzo di monete cartacee usurate dal tempo, dall’eccessivo utilizzo o non più in corso di validità.


Le monete non più utilizzabili precedentemente erano inviate alla banca centrale che le distruggeva; da qualche tempo, invece, sono utilizzate per produrre energia elettrica al posto del carbone.

La centrale elettrica riesce a produrre  660 kWh per una tonnellata di monete bruciate.

La combustione di monete cartacee produce inquinamento ma in maniera nettamente inferiore rispetto al carbone.

Uno dei funzionari della People’s Bank of China che ha rilasciato il permesso alla centrale di Luoyang di utilizzare le monete non più valide come combustibile ha riferito che:”Con la carta moneta non utilizzata di tutta la Provincia l’impianto può contribuire a generare 1,32 milioni di kWh di elettricità all’anno. Un valore per il quale sarebbe stato necessario bruciare 4.000 tonnellate di carbone”.

La notizia dell’utilizzo di moneta come combustile nella grossa centrale elettrica di Luoyang ha attirato l’attenzione di moltissimi cinesi.

Tanti hanno commentato scherzosamente la notizia.