Sondaggi 2025, Fratelli d’Italia stabile, PD fermo: la novità è il Movimento 5 Stelle

Fratelli d’Italia stabile al 28%, PD al 21,1%. Movimento 5 Stelle in aumento al 14,3%. Cresce l’astensione oltre il 42%, cala la fiducia nell’esecutivo.

I dati dei partiti

Le ultime rilevazioni sulle intenzioni di voto, pubblicate dal Corriere della Sera, mostrano uno scenario politico sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente. Fratelli d’Italia resta il primo partito con il 28% (-0,2%), confermandosi punto di riferimento della maggioranza. In calo leggero gli alleati: Forza Italia scende all’8,1% (-0,3%), la Lega all’8,5% (-0,3%), mentre Noi Moderati resta ferma all’1,1%.
Sul fronte delle opposizioni, il Partito Democratico mantiene il 21,1% (-0,3%), senza contraccolpi dalle inchieste in corso. Il dato più rilevante riguarda il Movimento 5 Stelle, che sale al 14,3% (+1 punto), sostenuto dalla linea autonoma di Giuseppe Conte soprattutto sui temi internazionali, dal pacifismo alla condanna della politica israeliana. Alleanza Verdi Sinistra si attesta al 5,8%, Italia Viva al 2,2% e +Europa segna un lieve recupero al 2,2% (+0,5%). Male invece Azione, che cala al 2,6% (-0,4%).

Astensione in forte crescita

Il dato che più preoccupa riguarda l’astensione, salita al 42,5% (+1,5%), un livello superiore a quello registrato alle Politiche del 2022 (39%). Una percentuale che evidenzia un crescente distacco dei cittadini dalla politica e dalle dinamiche internazionali che pure hanno caratterizzato l’ultimo mese, dalla guerra a Gaza allo stallo ucraino, fino al confronto sui dazi. L’aumento dell’astensione diventa un segnale di allarme in vista delle prossime regionali di settembre in Valle d’Aosta e Marche, seguite in autunno da Veneto, Toscana, Campania e Puglia.

Fiducia in calo nel governo

Accanto alle intenzioni di voto, il sondaggio registra un arretramento del gradimento verso l’esecutivo. I giudizi positivi sul governo scendono al 36% (-3 punti), mentre quelli negativi restano stabili al 51%. Anche la premier Giorgia Meloni perde leggermente terreno, con un consenso al 43% (-2 punti). In calo pure Antonio Tajani, che scivola al 29% (-3 punti), e Giuseppe Conte, che pur con un M5S in crescita vede la sua popolarità fermarsi al 26% (-2 punti). Segnali che mostrano una generale disillusione dell’elettorato, pronto a manifestarsi nelle urne delle prossime elezioni locali.

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