Una giovane donna del Michigan si è ritrovata in ospedale dopo aver schiacciato un brufolo nella zona più pericolosa del viso, rischiando gravi infezioni cerebrali.
Dal brufolo al pronto soccorso in poche ore
Per Lish Marie, una giovane donna del Michigan, tutto è iniziato con un gesto apparentemente innocuo: schiacciare un brufolo sotto il naso, vicino alla narice sinistra. Un’abitudine comune, ma che nel suo caso ha scatenato una reazione drammatica. «Ho capito subito che avrei dovuto fermarmi – ha raccontato –. Ho sentito un dolore insopportabile, senza nemmeno riuscire a farlo scoppiare».
Nel giro di poche ore, il lato sinistro del suo volto ha iniziato a gonfiarsi in modo impressionante. «Quando provavo a sorridere – ha spiegato – solo l’altra metà della faccia si muoveva». Spaventata, si è recata al pronto soccorso, dove i medici le hanno prescritto quattro farmaci, tra cui antibiotici e steroidi, per contrastare un’infezione potenzialmente pericolosa.
Il “triangolo della morte”: perché quella zona è così rischiosa
Il brufolo di Lish Marie si trovava in una zona del viso tristemente nota ai medici: il cosiddetto “triangolo della morte”, o “triangolo del pericolo”, che comprende l’area tra il ponte del naso e gli angoli della bocca. In questa regione passano i plessi venosi facciali, che comunicano direttamente con il seno cavernoso, una rete di vene fondamentali per il deflusso del sangue dal cervello.
Se un’infezione locale si sviluppa in questa zona – ad esempio dopo aver schiacciato un brufolo – i batteri possono diffondersi rapidamente fino al cervello. Le conseguenze, seppur rare, possono essere gravissime: trombosi del seno cavernoso, ascessi cerebrali, meningiti, ictus e danni ai nervi facciali.
Secondo gli specialisti, schiacciare i brufoli in questa parte del viso è particolarmente pericoloso perché le vene non hanno valvole che impediscono la risalita dei batteri verso il cervello. Una piccola infezione cutanea può così trasformarsi, in casi estremi, in una minaccia per la vita.
Il racconto e il lieto fine: “Non fatelo mai”
«È successo tutto così velocemente», ha raccontato Lish Marie nel video pubblicato su TikTok, che ha raggiunto milioni di visualizzazioni. «Mi vergognavo ad andare in ospedale per un brufolo, ma i medici mi hanno detto che avevo fatto la cosa giusta».
I sanitari le hanno diagnosticato un’infezione entrata nel sangue attraverso la ferita. Per curarla, le hanno prescritto antibiotici orali, una crema topica, impacchi di steroidi e un corticosteroide. Dopo 12 ore di trattamento, il gonfiore ha iniziato a ridursi sensibilmente e, nel giro di tre giorni, il viso è tornato alla normalità.
«È stata un’esperienza terribile – ha aggiunto –. Condivido la mia storia per evitare che altri commettano lo stesso errore. Non toccate i brufoli: basta avere un po’ di pazienza».
Oggi Lish Marie sta bene, ma la sua testimonianza è un monito chiaro: anche un gesto banale può nascondere rischi enormi quando si parla di salute.