Google Maps la guida dritta nel canale: turista finisce in acqua a Venezia

Seguendo le indicazioni dell’app, Wiktoria Guzenda è caduta nel Canal Grande. Il video del tuffo involontario è diventato virale su TikTok.

Il “vai dritto” di Google Maps e il tuffo nel Canal Grande

Si è fidata troppo della tecnologia, e il risultato è stato un bagno non previsto nelle acque della Serenissima. La protagonista della disavventura è Wiktoria Guzenda, una turista polacca in vacanza a Venezia, che ha deciso di affidarsi a Google Maps per orientarsi tra le calli e i ponticelli della città lagunare. Ma l’applicazione, famosa per essere imprecisa tra i canali e i vicoli veneziani, l’ha condotta… dritta in acqua.
Il tutto è avvenuto mentre la giovane stava seguendo con attenzione la voce elettronica del navigatore. “Vai dritto”, diceva l’app. E lei, senza alzare lo sguardo dallo schermo, ha obbedito. Davanti a sé, però, non c’era un vicolo o un ponte, bensì una scalinata che scendeva direttamente nel Canal Grande. Un passo falso, letteralmente, che le è costato un tuffo gelido e qualche graffio, ma anche un’improvvisa popolarità online.

Il video virale su TikTok e le reazioni ironiche del web

L’intera scena è stata immortalata in un video, pubblicato dalla stessa Wiktoria Guzenda sul suo profilo TikTok, accompagnato dalla frase: “Quando Google Maps dice ‘vai dritto’… ma sei a Venezia”. Nel filmato si vede la giovane camminare distrattamente guardando lo smartphone, avvicinarsi alle scale e scivolare in acqua in pochi secondi. Poi, in un’altra clip, appare mentre si asciuga i vestiti e mostra con ironia i graffi sulle gambe, aggiungendo un semplice consiglio: “State attenti”.
Il video ha superato le 250.000 visualizzazioni, raccogliendo migliaia di commenti tra sarcasmo, simpatia e solidarietà. «Cosa pensava che sarebbe successo scendendo dei gradini dritti nell’acqua?» ha scritto un utente, mentre un altro ha scherzato: «Forse è ora di usare gli occhi invece del GPS». Ma c’è anche chi ha difeso la ragazza, ricordando che “a Venezia è facilissimo perdersi” e che l’incidente è stato “solo un imprevisto con un pizzico di sfortuna”.

Quando la tecnologia si perde tra le calli veneziane

La storia di Wiktoria Guzenda non è affatto un caso isolato. In molti, negli anni, hanno denunciato la scarsa affidabilità di Google Maps tra i canali veneziani. Il motivo è legato alla particolare struttura urbanistica della città: Venezia non utilizza un sistema di indirizzi tradizionale, ma una numerazione basata sui sestieri, che non segue una logica lineare. A questo si aggiungono i vicoli ciechi, i ponti segnalati male e i livelli d’acqua variabili a causa delle maree, che spesso rendono i percorsi suggeriti impraticabili.
Come spiegano alcune guide turistiche locali, l’applicazione “indirizza spesso i turisti verso strade che non esistono o che terminano direttamente nei canali”. Una difficoltà che ha reso Venezia uno dei luoghi più complessi al mondo per i sistemi di navigazione digitale.

Tra ironia e lezioni di viaggio

Sui social, il video di Wiktoria ha riacceso il dibattito sull’affidabilità delle mappe online e sull’eccessiva dipendenza dalla tecnologia. Alcuni utenti hanno raccontato esperienze simili, come chi si è ritrovato davanti a un canale invece che su un ponte, o chi ha seguito “la scorciatoia” dell’app finendo in un vicolo cieco.
Molti esperti di viaggio hanno colto l’occasione per ricordare che a Venezia il miglior GPS resta la bussola umana: una guida locale o una mappa cartacea, strumenti forse meno moderni, ma decisamente più affidabili. Per la turista polacca, la caduta è stata più spettacolare che pericolosa, ma ha lasciato un messaggio chiaro: anche nel 2025, a volte, fidarsi del proprio istinto è più sicuro che fidarsi del telefono.

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