Tamponamento sulla Colombo, Beatrice uccisa sul colpo, l’amica si sveglia ma non capisce cosa è successo: «Come sta la mia macchina?»

Silvia Piancazzo si è risvegliata dopo l’incidente sulla Colombo ma non ricorda l’accaduto: ha chiesto dell’auto, senza sapere che la sua amica Beatrice Bellucci è morta sul colpo.

Le condizioni di Silvia dopo il risveglio
La giovane Silvia Piancazzo, sopravvissuta al tragico incidente del 24 ottobre sulla via Cristoforo Colombo in cui ha perso la vita l’amica Beatrice Bellucci, è stata svegliata dal coma farmacologico ma si trova ancora in uno stato di forte confusione. I medici dell’ospedale che la stanno curando parlano di «condizioni stabili ma critiche», a causa sia delle numerose fratture riportate, sia del trauma psicologico legato all’incidente. Appena cosciente, Silvia avrebbe chiesto: «In che condizioni è la mia macchina?», frase che secondo gli operatori sanitari indica che la ragazza non ha ancora compreso cosa sia realmente accaduto quella notte. Dovrà essere sottoposta a nuovi interventi chirurgici e a un lungo percorso di riabilitazione fisica e psicologica.

L’indagine sull’impatto e le accuse al conducente della BMW
La Procura di Roma sta proseguendo con le indagini sull’incidente, in cui la Mini Cooper delle due ragazze è stata violentemente tamponata da una BMW guidata dal 22enne Luca Girimonte, ora indagato per omicidio stradale. Anche Silvia risulta formalmente indagata come “atto dovuto”, utile a consentire gli accertamenti tecnici. Entrambi i conducenti sono risultati negativi ai test tossicologici e alcolemici. Il punto centrale dell’inchiesta è la velocità della BMW, che secondo le prime analisi procedeva ben oltre il limite dei 70 km/h previsti nel tratto urbano della Colombo. A rendere il quadro più complesso è la presenza di una seconda auto, che secondo numerosi testimoni avrebbe corso affiancata alla BMW come in una sorta di gara improvvisata. Il conducente del secondo veicolo, amico di Girimonte e non indagato, avrebbe lasciato il luogo dell’incidente senza fermarsi né prestare aiuto.

La morte di Beatrice e il vuoto lasciato dalla dinamica
La vittima dell’incidente, Beatrice Bellucci, è morta sul colpo. L’autopsia ha confermato che la causa del decesso è un «grave trauma da schiacciamento a torace e addome», provocato dall’impatto posteriore che ha deformato l’abitacolo della Mini. I due giovani a bordo della BMW sono rimasti praticamente illesi. Gli investigatori ritengono poco credibile la versione del ragazzo alla guida dell’altra auto, che ha sostenuto di non essersi accorto dell’incidente e di essersene andato convinto che l’amico avesse proseguito il tragitto senza problemi. I magistrati stanno valutando l’ipotesi di gara non autorizzata e omissione di soccorso, alla luce dei filmati acquisiti e delle testimonianze raccolte.

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