Pronto Soccorso, Sit-In in tutta Italia per i tagli del governo

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Tanti tagli alle risorse finanziere e mancanza di personale stanno mandato al collasso il sistema sanitario italiano.

I reparti di pronto soccorso, che sono sempre in prima linea per salvare al vita ai malati, sono quelli che hanno subito più ristrettezze economiche e, di conseguenza, tagli al personale.

Ieri i dipendenti del pronto soccorso di tutta Italia, in segno di protesta, hanno deciso di effettuare un sit-in negli stessi locali del pronto soccorso delle maggiori città italiane.

Il sit-in ha avuto inizio alle ore 10 ed è terminato alle 12,30; a questa protesta hanno partecipato tutti gli operatori del reparto del pronto soccorso, dai medici agli infermieri.

La protesta è avvenuta in tante città italiane: Roma, Firenze, Torino, Bari.


La manifestazione che è stata denominata “”#ProntoSoccorsoKo” ha avuto come obbiettivo quello di portare a conoscenza e, dunque, di dominio pubblico il disagio che i reparti di pronto soccorso in particolare e in generale i plessi ospedalieri stanno vivendo in questi ultimi anni.

I tagli delle risorse economiche, nell’ambito delle spese sanitarie, che lo stato ha effettuato a discapito delle regioni sono state pari, nell’ultimo quadriennio, a ben 31 miliardi di euro.

L’ultima legge di stabilità ha previsto che per il prossimo anno ci sarà un ulteriore taglio di fondi di altri 4 miliardi di euro.

Cifre enormi che non consentono alle aziende ospedaliere di garantire, in molti ospedali, un sevizio adeguato ai pazienti.

Ai tagli economici si devono aggiungere anche i tagli al personale con oltre 23 mila dipendenti che sono andati in pensione e non sono stati sostituiti.

Molti operatori sanitari si apprestano prossimamente ad andare in pensione e non saranno sostituiti perché il turnover  da anni è bloccato.

Con il blocco del cambio generazionale, fermo da tempo, secondo gli operatori sanitari si poteva dare la possibilità a tanti giovani o persone inoccupate di partecipare ai concorsi per poter essere assunti nelle varie strutture ospedaliere.