Ruby Ter, Pm richiesta proroga indagini per nuovi indizi su pc “olgettine”

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Le perquisizioni che sono state svolte lo scorso 17 febbraio nelle abitazioni di 21 ragazze  che abitualmente frequentavano la residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore nell’ambito dell’inchiesta sul processo “Roby ter” hanno determinato la richiesta da parte dei magistrati di proroga dei termini delle indagini.

Secondo alcune fonti vicino al procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno e i giudici Tiziana Siciliano e Luca Gaglio che seguono le indagini per il processo “Ruby ter” il materiale che è stato sequestrato alle 21 ragazze contiene degli indizi importantissimi che vanno approfonditi.

Le forze dell’ordine hanno sequestrato molti dispositivi mobili a 21 ragazze tra le quali anche Karima El Mahroug conosciuta da tutti con il nome di Ruby Rubacuori.

Alle “olgettine” sono stati sequestrati tablet, pc portatili e smarphone che contengono, secondo gli inquirenti, importanti indizi che però necessitato di ulteriori indagini.

Nel processo Ruby Ter sono 45 gli indagati tra i quali anche l’ex cavaliere Silvio Berlusconi e i suoi avvocati difensori Nicolò Ghedini e Piero Longo.


L’accusa ritiene che Berlusconi, dietro lauti compensi e bonifici di rilevanti importi mensili abbia fatto in modo che le ragazze che abitualmente frequentavano Arcore nei famosi festini organizzati dall’ex premier non dicessero la verità su quello che accadeva durante lo svolgimento di questi incontri.

Le ragazze, secondo i pm di Milano, avrebbero ricevuto soldi ed altri benefici da parte dell’ex Presidente del Consiglio  fino a pochi giorni fa.

Le indagini sulle presunte false testimonianze delle ragazze che abitualmente frequentavano Arcore hanno avuto inizio nel 2014.

I Pm di Milano hanno richiesto la proroga dei termini per la prosecuzioni degli indagini che sono scaduti lo scorso 8 marzo.

Sono stati sequestrati anche alcuni dispositivi mobili di proprietà dell’avvocato difensore di  Karima El Mahroug, Luca Giuliante.