Ryanair no ad imbarco a bambino in attesa di un doppio trapianto al fegato

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Sta destando molto clamore e tantissime polemiche la notizie che la Ryanair, compagnia aerea nel vecchio continente regina del low cost, non ha imbarcato un bambino di soli 10 anni  che era atteso all’ospedale “La Paz” di Madrid per una delicata operazione di duplice trapianto di fegato.

Il motivo del mancato imbarco del piccolo paziente e dei suoi genitori è stato giustificato dalla direzione della  Ryanair per l’arrivo in ritardo del bambino al check in.

Il bambino ha dovuto sostare in aeroporto per più di un’ora prima di riuscire ad imbarcarsi su un altro aereo di un’altra compagnia per Madrid dove ad attenderlo c’era l’equipe medica che doveva sottoporlo al  delicato intervento.

I genitori del piccolo hanno cercato in tutti i modi di convincere il personale di bordo della Ryanair affinchè imbarcassero  il figlio spiegando anche i motivi di tanta urgenza.


Il personale del volo della Ryanair diretto a Madrid però sono stati inamovibili ed hanno deciso che il piccolo passeggero, con tutta la sua famiglia, non poteva usufruire di quel volo.

I medici dell’ospedale “La Paz” di Madrid hanno riferito che il ritardo dell’arrivo del bambino poteva provocare conseguenze gravissime quali anche il mancato intervento per la destinazione dell’organo da trapiantare ad un altro paziente.

La direzione della Ryanair, in seguito al clamore che ha destato il mancato imbarco del bambino, ha divulgato il seguente comunicato: “Abbiamo esaminato la situazione che si è verificata ma purtroppo non eravamo in grado di far salire i signori sul nostro volo, essendo troppo vicini all’orario di partenza. Abbiamo offerto tutta la nostra assistenza alla famiglia, per quanto riguarda le loro esigenze di volo». Purtroppo Ryanair non è la prima volta in cui si trova a dover chiedere scusa o comunque a giustificare qualche azione o comportamento, come un mese fa, quando ha chiesto scusa per aver definito la città di Palermo, come “dominata per molti anni dalla mafia e dalla povertà”.