Strage ulivi in Puglia: timore che la malattia si propaghi in tutta la regione

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A quanto pare nulla si può fare al momento per contrastare il rapido essiccamento degli ulivi che si sta verificando nella provincia di Lecce, se non intervenire drasticamente con fuoco, insetticidi e motosega.

Tutta colpa della combinazione letale di un batterio associato a funghi microscopici e diversi insetti che hanno infestato un area di circa 8.000 ettari.

Alcuni giorni fa è stato richiesto il consulto di uno dei massimi esperti mondiali della Xylella fastidiosa il batterio individuato come causa della moria degli ulivi: si tratta di Rodrigo Almeida docente dell’Università di Berkley il quale ha constatato la gravità del fenomeno che si propaga rapidamente ed in maniera insidiosa molto più pesantemente rispetto alle sue previsioni e conoscenze.

Ora si teme che la malattia degli ulivi si propaghi in tutta la Puglia con il rischio che la contaminazione si estenda ancora e così la Giunta regionale ha adottato una delibera quadro che parallelamente alla prosecuzione dello studio del fenomeno, intervenga sugli alberi malati bruciando i rami potati ed eseguendo dei trattamenti a base di pesticidi in maniera concentrica rispetto al focolaio di infezione così da diminuire via via l’intensità del trattamento adottato.

Il documento è stato redatto grazie alla collaborazione e consulenza dell’Università di Bari e del Cnr che hanno studiato gli agenti della malattia e le modalità di diffusione così come appurato anche dall’Accademia dei Georgofili.

La diffusione della malattia è parecchio complessa poiché chiama in causa una serie di fattori: inizialmente i bruchi della farfalla rodilegno giallo scavano delle gallerie nei rami degli ulivi che diventano comodo veicolo di trasmissione di vari funghi del genere Phaeoacremonium che talvolta attaccano anche la vite danneggiando il meccanismo di distribuzione della linfa e portandola a rapido essiccamento.

In questa fase di enorme vulnerabilità dell’ulivo, il batterio Xylella fastidiosa si insinua e si propaga velocemente impedendo l’idratazione delle piante. Ora si teme anche per il mandorlo e l’oleandro sui quali il batterio potrebbe facilmente attecchire.

L’orgoglio e il simbolo della nostra terra, l’ulivo secolare di Puglia rischia la decimazione causata dalla malattia che è stata denominata “complesso del disseccamento rapido dell’olivo”; a questo evento naturale si aggiunge anche l’incuria dell’uomo che non riserva l’attenzione di una volta alla potatura dei rami malati o non più fruttiferi, determinando la propagazione della malattia sia perchè essa non viene stroncata sul nascere, sia perchè la diffusione avviene più rapidamente sulle piante impoverite da cure insufficienti.