Con il casco per non perdere i capelli la chemioterapia non fa più paura

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La parola cancro da sempre è associata oltre alla morte anche alla inevitabile perdita di capelli.

Oggi, per fortuna, pare che entrambi i pericoli si stiano allontanando.

Il primo, quello della morte, si riesce a sconfiggere o quasi con la prevenzione e con le tecniche sempre più all’avanguardia che la scienza e la ricerca mettono a disposizione.

La perdita di capelli anche, infatti, c’è una novità decisamente interessante ed incoraggiante.

E’ stato inventato un caschetto che riesce a congelare i bulbi capillari e che per questo consente di evitare la caduta dei capelli in seguito alla chemioterapia.

La scoperta è stata realizzata dall’Istituto europeo per l’oncologia (IEO) fondato da Umberto Veronesi, che ieri l’ha fatto conoscere al grande pubblico.

Il brevetto è stato già fatto provare a 30 donne e l’esito positivo lo si è avuto nell’85% dei casi.

Paolo Veronesi, direttore della senologia chirurgica  ha detto che:”Il freddo diminuisce la perfusione del sangue e il metabolismo  frenando localmente l’attività “distruttiva” dei chemioterapici”.

La scoperta è una di quelle che fa epoca e per dare coraggio a chi è nella spirale del cancro, ottocento donne sia ancora in lotta contro il cancro sia uscite si sono date appuntamento nell’ospedale milanese e hanno raccontato le loro emozioni, il loro viaggio e le cure a cui si sono dovute sottoporre; cure spesso molto invasive che lasciano strascichi per molto tempo ma che sono decisive per la guarigione.

All’incontro ha voluto esserci anche Emma Bonino che è intervenuta con un videomessaggio, ma anche Daria Bignardi che ha presentato l’evento e Monica Guerritore.

L’Istituto europeo per l’oncologia (IEO) fondato da Umberto Veronesi mira a creare una terapia personalizzata, diversa da paziente a paziente, che viene messa a punto sulla base del Dna.

Tale obbiettivo ha lo scopo di mettere la paziente al centro facendola collaborare e dandole la spinta anche psicologica a che la malattia venga combattuta e non subita.