Riforma pensioni 2015, Tito Boeri vuole più flessibilità e reddito minimo

Riforma-pensioni-2015-Tito-Boeri-insite-su-flessibilità-e-reddito-minimoLa discussione sulla riforma delle pensioni sta sempre più interessando il mondo politico.

La riforma Fornero entrata in vigore il 1 gennaio 2012 è ritenuta da molti partiti politici inadatta all’attuale situazione economica italiana.

La crisi sembra passata e quindi bisogna ridare slancio all’economia e al mondo del lavoro con maggiore flessibilità in uscita e nuove opportunità lavorative.

Le proposte di Tito Boeri, per modificare la riforma delle pensioni attualmente in vigore, stanno facendo molto discutere il mondo politico.

L’imperativo è maggiore flessibilità in uscita in modo da poter concedere di accedere alla pensione anche al lavoratore che non ha raggiunto uno dei requisiti richiesti dalla tanto odiata riforma Fornero, quello “anagrafico”.

La flessibilità in uscita di Tito Boeri prevede che i lavoratori che hanno raggiunto il massimo dei contributi, come i precoci, possano finalmente accedere alla pensione senza alcun limite di età.

Una proposta che permetterebbe il ricambio generazionale tanto richiesto dai giovani ed dai lavoratori attualmente inoccupati.

La proposta di Boeri è al vaglio dei tecnici del ministero del lavoro.

Boeri, ha anche detto, che la sua proposta prevede che ci sia flessibilità in uscita, consentendo a molti lavoratori di accedere alla pensione ma ha previsto un piccolo sacrificio da parte dei lavoratori stessi, una decurtazione dell’assegno pensionistico maturato fino all’8%.

Tito Boeri si è fatto anche fautore di un’altra proposta ritenuta dai sindacati molto interessante, quella che prevede un reddito minimo per i lavoratori over 55 anni che sono rimasti senza occupazione.

I tecnici dell’Inps hanno constatato che gli over 55 sono i lavoratori più svantaggiati nel trovare un nuovo posto di lavoro.

Il premier Matteo Renzi in quest’ultimo periodo più volte ha dichiarato che uno degli obbiettivi per i prossimi due anni e mezzo di mandato del governo è quello di modificare la riforma delle pensioni.

Il presidente del Consiglio ha anche detto che intende porre le opportune modifiche all’attuale sistema pensionistico già con la prossima finanziaria che sarà presentata a settembre prossimo e che entrerà in vigore il 1 gennaio 2016.