Sergio Mattarella commemora tre vittime della mafia Cassarà, Costa e Antiochia

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Non poteva non ricordare il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella tre vittime della mafia.

Tre uomini che sono morti per fare fino in fondo il loro dovere da uomini dello Stato che hanno rappresentato fino alla fine.

I tre uomini morti che perché assassinati da sicari della mafia che ha ricordato il presidente della Repubblica sono Gaetano Costa, Ninni Cassarà e Roberto Antiochia

Un presidente della repubblica siciliano non poteva non prendere una decisa posizione contro la mafia.

Sergio Mattarella ha voluto ricordare le vittime di cosa nostra in particolare il procuratore Gaetano Costa, il vicequestore Ninni Cassarà e Roberto Antiochia che era un poliziotto.

Tre vittime di quella mafia che non ha avuto pietà contro uomini che rappresentavano le istituzioni.

Il Capo dello Stato in un lungo discorso sulla mafia ha invitato gli italiani a non mollare e a cercare di debellarla.

Sergio Mattarella ha detto che: “rifiutare e denunciare ogni forma di infiltrazione e ricatto criminale, malaffare e corruzione”.

Gaetano Costa fu ucciso dalla mafia il 6 agosto del 1980 a pochi metri dalla sua abitazione.

Sergio Mattarella ha così ricordato il magistrato ucciso da un killer mentre si trovava in sella alla sua moto per tornare a casa: “Era un magistrato di alta preparazione professionale, di riconosciuta indipendenza e di grande equilibrio, tenacemente impegnato nella lotta al sistema mafioso, contro i suoi metodi di intimidazione e condizionamento e i suoi pervasivi interessi economico-finanziari”.

La stessa fine del magistrato Gaetano Costa è toccata a Ninni Cassarà e a Roberto Antiochia che furono uccisi il 6 agosto del 1985.

Il commissario Ninni Cassarà era uno stretto collaboratore del giudice Giovanni Falcone e fu trucidato a pochi passi dalla propria abitazione da un commando formato da nove uomini.

Sergio Mattarella ha così ricordato Cassarà e Antiochia: “Servitori dello Stato che, consapevoli dell’altissimo rischio cui si esponevano, hanno compiuto ugualmente fino in fondo il loro dovere, proseguendo un’intensa azione investigativa contro le cosche”.

Il Presidente della Repubblica ha detto che tenere vivo il ricordo delle persone morte per colpa della mafia è un modo per contrastarla.