Zimbabwe, il killer del leone Cecil dice ho agito legalmente

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Sono passati più di 45 giorni dall’uccisione del leone Cecil e il dentista americano che ha compiuto l’insano gesto, dopo tanti giorni di silenzio, ha rilasciato un’intervista su quello che è accaduto il 6 luglio scorso.

Il facoltoso dentista americano Walter James Palmer ha rilasciato una lunga intervista ad un giornale della sua città il “Minneapolis Star Tribune”.

Il dentista, che in tutto il mondo è conosciuto come il “killer di Cecil”, ha voluto precisare durante l’intervista che ritornerà presto a lavoro e che teme per la sua famiglia.

Il dentista lo scorso 6 luglio uccise, in una battuta di caccia nello Zimbabwe, il leone Cercil.

Il medico ha ancora una volta ribadito che il safari a cui ha partecipato nello Zimbabwe era legale.

Walter James Palmer ha anche detto che nessuno del gruppo che ha partecipato al Safari conosceva dell’importanza del leone Cecil, ritenuto un simbolo per tutto lo Zimbabwe.

Il leone Cercil, oltre ad essere un simbolo dell’intero paese africano, era al centro di vari studi condotti da scienziati della celebre università di Oxford.

Per comprendere i comportamenti del leone anziano i ricercatori dell’Università di Oxford avevano fatto indossare un collare con un Gps all’animale simbolo dello Zimbabwe.

Walter James Palmer in un primo momento tramite il suo legale di fiducia aveva dichiarato che la colpa dell’uccisione del leone Cercil era della giuda del safari Theo Bronkhorst e di Honest Ndlovu proprietario della terra dove era stata organizzata la battuta di caccia.

Il dentista ha anche affermato che non ha mai sborsato 50 mila dollari per poter uccidere il leone Cercil e poter così portare a casa, come trofeo, la criniera dell’animale più celebre dello Zimbabwe.

Walter James Palmer non ha risposto alla domanda su una sua possibile estradizione o presenza al processo sull’uccisione del leone Cercil che si svolgerà nello Zimbabwe.

Il dentista chiede che sia lasciata in pace la sua famiglia e che possa tornare, senza avere alcuna ripercussione, al suo lavoro.