Riforme, il ministro Boschi possibili soluzioni eccezionali

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Maria Elena Boschi polemizza con uno dei massimi esponenti della Lega Nord, il senatore Roberto Calderoli.

Il ministro per le riforme istituzionali da sempre molto vicina al presidente del Consiglio ha dichiarato che per esaminare i 75 milioni di emendamenti presentati dal rappresentante della Lega ci vorrebbero 70 anni.

Per questo motivo il ministro Maria Elena Boschi ritiene che per impedire che un singolo Senatore possa bloccare il lavoro del Senato bisogna adottare misure eccezionali.

Il ministro ha chiesto esplicitamente che sulla questione intervenga il presidente del Senato Grasso che cerchi con i suoi potei di evitare il blocco del Senato.

Maria Elena Boschi ha anche detto che, in virtù dell’accordo all’interno del Pd sulla riforma del Senato, è fiduciosa sull’approvazione della legge stessa anche se alcuni emendamenti saranno votati a scrutinio segreto.

Il ministro Boschi ha anche detto che il disegno sulle Unioni Civili potrebbe essere discusso subito dopo l’approvazione della riforma del Senato già intorno al 15 ottobre prossimo: “Se rispettiamo il tempo del 13 ottobre per votare le riforme abbiamo due giorni quanto meno per provare a portare in aula le Unioni civili, prima della sessione di bilancio che inizia il 15 ottobre dal Senato. Quasi certamente non riusciremo ad approvare la legge sulle Unioni civili in due giorni, ma almeno possiamo provare a portarle in aula, un passo in avanti importante”.

Il Ministro ha anche detto che l’approvazione della legge sulle Unioni Civili non è certa che possa avvenire entro la fine dell’anno anche perché le discussioni e il ritardo dell’approvazione della riforma del Senato ha provocato un slittamento delle date del programma di governo.

Carlo Giovanardi ha duramente replicato al Ministro Boschi sull’ipotesi che l’approvazione della legge sulle Unioni Civili possa slittare al prossimo anno: “Non so se il ministro Boschi si renda conto di quanto sia grottesca e offensiva, per il Parlamento e per il paese, la sua proposta di infilare in Aula le Unioni civili, senza relatore e senza conclusione dei lavori in commissione Giustizia, tra il giorno 13 ottobre, data di votazione della riforma Costituzionale, e il giorno 15, data di inizio della sessione di bilancio”.