Il fiuto dei cani annusa il cancro alla prostata e al seno

Il-fiuto-dei-cani-annusa-tumori-alla-prostata-e-al-seno

I cani, i migliori amici dell’uomo, hanno anche la possibilità di diagnosticare se un essere umano si è ammalato di cancro.

Grazie al loro incredibile fiuto i cani riescono a comprendere se una persona è stata colpita da tumori molto comuni come il cancro alla prostata e al seno.

La diagnosi fatta dai cani sembrerebbe che ha pochi margini di errori e che molto spesso avviene quando il tumore si sta per sviluppare nella parte colpita.

Anche in Italia è iniziata la sperimentazione dell’utilizzo del fiuto dei cani in medicina.

Gli esperimenti sull’incredibile capacità dei cani che con il fiuto riescono a comprendere se un essere umano è malato di cancro hanno avuto inizio in Italia grazie ad un medico.

Negli Stati Uniti d’America queste sensazionali attitudini dei cani che riescono a scovare alcuni tipi di neoplasie sono molto sfruttate.

In particolare negli ultimi mesi è balzato agli onori della cronaca un cane che si chiama Frankie che è un pastore tedesco il quale riesce quasi sempre a scovare neoplasie nei pazienti.

Frankie ha una percentuale altissima di tumori scovati, quasi l’88% delle volte che è stato utilizzato è riuscito a annusare un tumore.

Frankie è in quest’ultimo periodo utilizzato e studiato da una famosa società americana.

Ma il primo professionista in assoluto che ha utilizzato i cani per scovare i tumori è stato un medico inglese.

Il medico inglese è stato contatto dal dottor Gian Luigi Taverna, che è a capo della Patologia prostatica dell’istituto clinico Humanitas di Rozzano, un comune a soli 8 chilometri da Milano.

Il dottor Gian Luigi Traversa ha raccontato il suo primo colloquio con il medico inglese: “Disse che il suo cane aveva scoperto un melanoma alla moglie, pubblicò la notizia e io lo contattai da quel momento incominciai a lavorare per capire se l’esperienza del medico inglese poteva essere fantascienza o realtà”.

Il dottor Traversa subito dopo lo scambio di idee con il collega inglese cercò di comprendere se fosse vero che il fiuto del cane avesse la possibilità di scovare alcuni tipi di cancro.

Il medico italiano iniziò a collaborare con il centro militare veterinario dell’esercito che si trova Grosseto.

L’intento era quello di comprendere se i cani avessero la capacità di annusare il cancro alla prostata.

Il dottor Gian Luigi Traversa iniziò la sua sperimentazione con due cani, Liù e Zoe, che erano utilizzati dall’esercito per scoprire se ci fossero mine nel terreno.

Liù e Zoe sono due pastori tedeschi che sono riusciti in pochissimi mesi ad annusare tantissimi tumori alla prostata riuscendo a dare un esito esatto nel 97% degli esperimenti.

I due cani riescono a scoprire se un uomo è stato colpito da cancro alla prostata annusando le sue urine.

Secondo il medico Gian Luigi Traversa la loro diagnosi raggiunge quasi la precisione essendo molto più attendibile dell’esame del PSA.

Gian Luigi Traversa ha dichiarato che: “Stiamo collaborando con Stati Uniti, Giappone, Olanda e Inghilterra per allargare questa esperienza: vogliamo capire che cosa annusi il cane, in modo da riprodurre uno strumento in grado di affiancarlo per capire quale tipo di metabolismo neoplastico cellulare che determina l’odore particolare”.

Cira diciotto mesi fa fu resa pubblica una notizia che fece molto scalpore.

Una donna Diane Papazian che aveva all’epoca 57 anni ed abitava negli Stati Uniti d’America più precisamente a New York scoprì di essere ammalata di cancro al seno per il suo cane Troy.

Troy, uno splendido esemplare di doberman, aveva un comportamento anomalo si strofinava molto spesso al seno della sua padrona.

Diane Papazian fece la mammografia e scoprì che aveva un tumore al seno e dopo le cure necessarie  è guarita.

Diane Papazian racconta così quell’incredibile episodio: “Senza quel suo comportamento così strano non me ne sarei mai accorta! Mi ha portato, di fatto, a toccarmi proprio nella parte che era malata. Lui ha fiutato il male e ne ha identificato il punto preciso, devo a lui la scoperta del tumore!”.