Petrolio cala il prezzo in tutta Europa ma non in Italia

Petrolio-cala-il-prezzo-in-tutta-Europa-ma-non-in-Italia

Qualcosa di inspiegabile succede solo in Italia: il costo del petrolio scende nel mondo ma la benzina in Italia aumenta! Una situazione paradossale che sta facendo parecchio arrabbiare gli automobilisti italiani che si trovano a dover pagare la benzina ad un prezzo fuori mercato rispetto ad altre nazioni europee.

Il petrolio in circa 18 mesi ha perso il 60% del suo valore ma in Italia la benzina rispetto a sette anni fa è aumentata del 30%. Nel 2008 il costo della benzina era di 1,115 euro ogni litro, in media in questo periodo di feste natalizie la benzina ha toccato il costo anche di 1,451.

Gli studiosi del Cgia di Mestre hanno potuto appurare che in Italia oltre al costo della benzina bisogna aggiungere altri oneri quali l’Iva che per un litro di carburante si aggira intorno ai 75 centesimi. L’Iva sulla benzina in questi ultimi anni è passata dal 20 al 22%. Poi ad aumentare il costo della benzina ci sono anche altri oneri che lo stato italiano applica.

Il confronto con altre nazioni europee è impietoso, infatti ci sono nazioni appunto dove la benzina ha un costo decisamente inferiore rispetto al nostro. I ricercatori della Cgia di Mestre hanno sottolineato che: ” Tra i paesi che utilizzano la moneta solo i Paesi Bassi, con il 70,3 per cento, hanno un’incidenza percentuale della tassazione sul prezzo alla pompa superiore alla nostra che ha raggiunto il 68,2 per cento. Rispetto ai paesi che confinano con noi, invece, paghiamo la benzina il 14,4 per cento più dei francesi, il 18,9 per cento più degli sloveni e addirittura il 30,7 per cento più degli austriaci”.

Il costo della benzina in Italia è altissimo per la notevole pressione fiscale del nostro paese che in molte altre nazioni europee è decisamente più bassa. Renato Mason,  uno dei massimi dirigenti della Cgia di Mestre, ha chiesto al governo italiano di intervenire subito: “Un taglio della componente fiscale oltre agli automobilisti avvantaggerebbe anche i piccoli trasportatori, gli autonoleggiatori, i taxisti, i padroncini e gli agenti di commercio che per l’ esercizio della propria attività il carburante costituisce una delle principali voci di costo”.