Riforma pensioni 2014: ultime novità e notizie proposte Renzi per flessibilità, esodati, quota 96, lavoratori precoci e modifiche Fornero

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Mercoledì prossimo, 12 marzo 2014, il Premier Matteo Renzi presenterà  il piano casa, il Job Act e le misure per la scuola.

Molti sono in attesa che questi provvedimenti  dell’esecutivo Renzi vengono resi noti perché dovrebbero dare una forte scossa all’economia italiana in profonda crisi e al mondo del lavoro in grossissimo affanno.

I dati sono molto preoccupanti: quasi cento aziende chiudono ogni giorno e il livello di disoccupazione nel paese ha raggiunto livelli altissimi mai registrati prima.

Quasi una persona su tre non lavora e i senza lavoro al sud sono aumentati in maniera vertiginosa in questi ultimi anni di profonda crisi.

Accanto ad un piano per il lavoro bisognerà per forza di cose anche apportare alcune modifiche alla tanto discussa riforma delle pensioni della Fornero.

Troppi problemi la riforma pensionistica, attualmente in vigore, ha creato.

Uno su tutti quello degli esodati, che sono più di centocinquantamila lavoratori che con l’entrata in vigore della legge Fornero si sono ritrovati senza lavoro e senza possibilità di rientrare nel sistema pensionistico.

Il Governo Letta, in verità, per questa categoria creata dal nulla nel 2011 in seguito all’approvazione della riforma Fornero, ha fatto qualcosa, salvaguardando  più di trentamila esodati con la legge di stabilità 2014.

Ora Matteo Renzi, in concerto con il ministro del lavoro Giuliano Paoletti e il ministro dell’Economia Pier Paolo Padoan,  dovrà trovare la soluzione nel più breve tempo possibile per tutte queste persone che si ritrovano da più di due anni senza nessun tipo di sostentamento.

Altro problema che sicuramente allo staff di Matteo Renzi ed all’ex sindacato di Firenze in persona non è sicuramente sfuggito è che con l’aumento dell’età pensionistica stabilito con la Fornero di fatto si è bloccato il ricambio generazionale che permetteva la creazione di nuovi posti sia nel pubblico che nel privato per tutti coloro che erano alla ricerca di una nuova occupazione.

Sarebbe auspicabile, anche per accontentare categorie come i lavoratori precoci e usuranti, creare l’opportunità di andare in pensione anticipatamente per tutti colori che hanno raggiunto il massimo dei contributi previdenziali in modo da rimettere in moto la staffetta generazionale che tanto servirebbe in questo periodo nel quale è difficilissimo trovare un posto di lavoro.

Per i quota 96 del comparto scuola sembra che a breve tutti coloro che fanno parte di questa categoria possano finalmente andare in pensione per una serie di motivi che indicucono all’ottimismo.

Il primo che Matteo Renzi ha subito sostenuto che una delle massime priorità della agenda dilavoro del suo esecutivo è il rilancio della scuola.

Il secondo che il disegno legge Ghizzoni-Marzana, che prevede per il comparto scuola il ripristino dei requisiti pensionistici esistenti prima della approvazione della riforma Fornero,  ha avuto il parere positivo dalla Commissione bilancio presieduta dal Francesco Boccia.

Ora sta all’esecutivo Renzi trovare i fondi necessari per finalmente risolvere il problema dei quota 96 che secondo il Miur sono poco più di quattromila persone.