Matteo Renzi sembra non fermarsi un attimo.

Dopo l’abolizione delle province avvenuta ieri con l’approvazione del disegno legge di Delrio ora l’ex rottamattore pensa alla riforma della pubblica amministrazione con il Ministro Madia e alla riforma del Senato già approvata dal Consiglio dei Ministri ed ora dovrà essere esaminata e discussa sia al Senato che alla Camera dei Deputati.

Matteo Renzi dopo aver presentato il disegno legge sul lavoro, ora si appresta a presentare le riforme della Pubblica Amministrazione, del fisco e della giustizia.

I sondaggi ad oggi premiamo questo iper dinamismo del Presidente del Consiglio tanto che il suo indice di popolarità fra gli italiani è alle stelle.

Anche il Partito Democratico sta traendo benefici in termini di consensi dall’azione di governo di Matteo Renzi tanto da portarsi nei sondaggi oltre il 30% dei consensi precisamente al 30,5% recuperando in una sola settimana ben l’1,2% delle intenzioni di voto.

Chi invece sta perdendo qualcosa anche per l’impossibilità di scendere in campo per le prossime elezioni europee del proprio leader è Forza Italia.


L’ex presidente del Consiglio e leader indiscusso di Forza Italia Silvio Berlusconi per questa tornata elettorale non potrà candidarsi per la condanna definitiva per frode fiscale per i diritti televisivi di Mediaset inflittagli dalla Cassazione.

La non presenza attiva di Silvio Berlusconi in campagna elettorale fa perdere a Forza Italia il 3% dei consensi attestandosi al 20,2% delle intenzioni di voto e diventando così il terzo partito in Italia superato dal Movimento Cinque Stelle che in questa campagna elettorale per le Europee che si terranno il prossimo 25 maggio potrà contare sul suo leader indiscusso Beppe Grillo.

Il M5S in forte recupero si attesterebbe ora al 22,3% delle intenzioni di voto.

Avanza  invece il Nuovo centrodestra di Alfano che dopo un leggero calo si attesta al 5,4% delle intenzioni di voto.

Bene anche la Lega nord che con la sua politica antieuropeista sta raccogliendo consensi il tutto il nord attestandosi al 6,1% delle intenzioni di voto.