Riforma pensioni 2014: ultime notizie ad oggi proposte prepensionamento Poletti e Madia

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La prossima settimana l’esecutivo Renzi tornerà a discutere sulla riforma della pubblica amministrazione ed inevitabilmente si ritornerà a parlare di prepensionamenti.

L’uso del prepensionamento si rende necessario per far fronte all’enorme numero di esuberi presenti nella pubblica amministrazione quantificati in 85.000 unità e nella necessità con una disoccupazione che ha toccato percentuali da record assoluto di creare o meglio liberare nuovi posti di lavoro.

L’idea del prestito pensionistico o prepensionamento era stata già ventilata dall’ex Ministro del Lavoro Giovannini che a più riprese aveva dichiarato la sua volontà di proporre in un tavolo rotondo con i rappresentanti sindacali e l’Inps la possibilità del prestito pensionistico.

Negli ultime settimane il prepensionamento è stato riproposto dal Ministro della Pubblica Amministrazione Madia che per far fronte agli esuberi e rimettere in moto la macchina della pubblica amministrazione inserendo giovani motivati e ritenuti dal Ministro più capaci di seguire le nuove tendenze tecnologiche, rispetto ai lavoratori attualmente impiegati nella pubblica amministrazione italiana che hanno una età media superiore a tutte le nazioni appartenenti alla comunità europea.

Una pubblica amministrazione con la presenza di giovani capaci renderebbe sicuramente molto più funzionante  tutto l’apparato burocratico italiano.

Anche il Ministro Giuliano Poletti negli ultimi giorni ha ipotizzato il prepensionamento per tutti gli esodati non ancora salvaguardati e per gli over 50 che si troveranno nei prossimi anni nella stessa situazione e cioè senza una pensione e senza un lavoro.

L’idea che sarà discussa a fine mese di aprile con i sindacati del titolare del dicastero del lavoro è di permettere di accedere al prepensionamento ai lavoratori che hanno raggiunto il massimo dei contributi ma non  il requisito anagrafico previsto dalla riforma Fornero con un assegno di uguale importo a quello spettante ai fini pensionistici.

L’assegno pensionistico ricevuto per il prepensionamento sarà restituito dal lavoratore un po’ per volta quando lo stesso avrà la possibilità e i requisiti di accedere alla pensione vera e propria.