Premier Conte “continueremo fino al 2023, e con il Pd cambieremo radicalmente il paese”

Ufficialmente tutti i partiti della maggioranza, dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle e a finire a Italia Viva, sostengono che il voto in Emilia-Romagna e in Calabria è solo un voto che riguarda due regioni non tutta l’Italia e che il governo continuerà a governare fino a fine mandato al 2023.

A sostenerlo è stato nella giornata di ieri anche Giuseppe Conte che ha sostenuto che il test elettorale non è sul governo “che ha un orizzonte di legislatura”.

Conte ritiene che sarà saldamente al potere fino al 2023 anche perché nessuno dei Senatori e Onorevoli della maggioranza ha voglia di perdere il proprio posto.

Il Premier ha ribadito la volontà di cambiare il paese grazie all’aiuto del Pd: “C’è anche la consapevolezza che governiamo con il Pd da pochi mesi e che la Lega ha ancora presa soffiando solo sulle paure della gente. Ma cambiando radicalmente il Paese (cosa che non si fa in pochi mesi ma in anni sì), migliorando il Paese, semplificando, deburocratizzando e riducendo in modo importante le tasse, Salvini sarà neutralizzato. Salvini e il centrodestra si battono con le “pratiche di buon governo”, non accettando un terreno di scontro a colpi di facili slogan. Salvini lo batteremo nel 2023. Ora siamo ancora all’inizio».

Ma la realtà potrebbe essere un’altra. Per il Pd potrebbe non convenire più stare al governo continuando a perdere voti e avendo un interlocutore, il M5S che ogni giorno perde pezzi.

Il problema per Giuseppe Conte è proprio il M5S che si trova in una situazione politica molto problematica e che rischia, se non vi è una svolta, l’estinzione definitiva.

Nel M5S continuano a esserci Onorevoli e Senatori che hanno sempre creduto che l’abbraccio con il Pd sia mortale per i grillini e una perdita in Emilia darebbe molta forza al loro pensiero.