Emergenza Coronavirus, partono da Napoli per andare a vedere a Zocca la casa del loro idolo, Vasco Rossi, fermati dai carabinieri

Non è una bravata, ma un vero e proprio reato che viola le norme di contenimento da Coronavirus in base all’articolo 650 del Codice Penale, l’episodio di cui si sono resi protagonisti 5 ragazzi tra i 18 ed i 23 anni, due ragazzi e tre ragazze.

Sottovalutando il divieto di spostarsi in auto se non per ragioni strettamente necessarie, i 5 incoscienti sono partiti da Napoli diretti verso Zocca, in provincia di Modena per vedere la casa del loro idolo Vasco Rossi.

A bordo di una Lancia Y i ragazzi sono stati bloccati dai Carabinieri alle porte di Zocca, dove i militari erano impegnati nel controllo agli spostamenti in base al decreto del Governo.

Le disposizioni governative sono molto chiare, ed anche se per qualcuno possono sembrare severe od esagerate, sono seriamente l’unica via possibile per impedire che l’epidemia dilaghi, come purtroppo i numeri continuamente crescenti paiono confermare.

Occorre ribadire che l’auto può essere utilizzata per comprovate esigenze lavorative, per situazioni di necessità, per motivi di salute, per rientrare nelle proprie abitazioni, senza considerare che uscire dalla propria casa deve avere un motivo necessario, come quello di fare la spesa.

Sembra quindi chiaro che la gita fuori porta è da rimandarsi a tempi migliori, anche se a quanto pare questi ragazzi, maggiorenni e vaccinati, non hanno dato certo prova di maturità, coscienza civica e sociale, oltre a mancare completamente di senso di responsabilità.

Nel frattempo il cantante è bloccato negli Stati Uniti, da dove spera di rientrare al più presto, tenuto conto delle restrizioni agli spostamenti causati dal Coronavirus; il rocker di Zocca trascorre buona parte dell’anno sulle colline di Los Angeles dove si allena e prepara i concerti in programma la prossima estate.

Il dato preoccupante, come se non bastasse ciò che viviamo quotidianamente, resta l’incoscienza di molte persone tanto che i 5 fan di Vasco non sono stati l’unico caso di violazione delle norme attualmente in vigore riguardo l’emergenza.

Ricordiamo la denuncia scattata a Monreale, nel Palermitano, nei confronti dei titolari di una sala giochi regolarmente aperta e di un cliente all’interno che contravvenivano alle nuove regole che impongono la chiusura di questo tipo di attività.

Sempre in Sicilia, un uomo trovato positivo al Coronavirus, ignorando l’obbligo dell’isolamento, se ne andava in giro per supermercati a fare la spesa: in questo caso, il reato contestato è di epidemia colposa, per la quale è prevista la detenzione sino a 12 anni.