Acquedotti italiani sono un colabrodo, persi 100mila litri di acqua al secondo

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L’acqua in Italia si perde durante il suo cammino verso le nostre abitazioni, gli uffici e le industrie.

Bensì da tutti l’acqua è ritenuto il bene più prezioso della terra utilizzato per uso essenziali quali dissetarsi, cucinare,lavarsi ed è anche per la produzione di energia elettrica, nel nostro paese, “grazie” alle conduttore colabrodo solo il 60% di questo preziosissima materia arriva a buon fino il restante 40% si perde per strada.

In pratica secondo dei calcoli fatti da un nuovo rapporto Istat si perdono al secondo 100mila litri un enormità per un paese dove in alcune zone d’Italia soprattutto al Sud a non vi è una grande quantità di acqua anzi vi è carenza.

I dati che si riferiscono al 2012  sono impietosi per le tubature degli acquedotti italiani che per la cattiva o inesistente manutenzione perdono durante il loro tragitto più del 37,4% di acqua condotta.

Un dato molto significativo che rispetto al 2008, anno in cui era stato fatto un altro censimento sempre dall’Istat, ha segnalato un incremento delle perdite nel 2012 del 5,3%.

La situazione peggiore si ha proprio dove l’acqua manca: nelle isole italiane dove le perdite sfiorano il 50% e al centro sud con due regioni come l’Abruzzo e la Puglia dove la situazione è catastrofica.

La situazione non è migliore per il trattamento delle acque reflue con il Nord dove il trattamento avviene più frequentemente e con il Sud sempre più fanalino di coda.