Calciatore uccide il figlio di 5 anni che aveva il coronavirus e poi confessa: “Non l’ho mai amato”

Una storia raccapricciante quella che ha visto come protagonista il calciatore Cevher Toktaş che ha 32 anni e che ha ammesso di aver ucciso il figlio di 5 anni malato di coronavirus.

IL calciatore dopo che per undici giorni ha finto che il bambino fosse morto in seguito ad una crisi respiratoria, ha poi confessato andando di sua spontanea volontà alla polizia che è stato lui ad ucciderlo soffocandolo con un cuscino.

IL bambino, Karim, non ha avuto scampo sotto la furia omicida del padre.

Il calciatore lo ha ucciso mentre era con il figlio in ospedale dove il bambino era ricoverato a causa del coronavirus e, dopo averlo soffocato con il cuscino ha chiamato i medici dicendo che aveva avuto una crisi respiratoria.

In un primo momento nessuno ha messo in dubbio la versione del calciatore, poi è stato lui stesso che è andato in caserma e ha detto così: “Il 4 maggio, mentre ero a casa con mia moglie, ho ripensato all’accaduto e mi sono sentito turbato. Sono uscito dicendole ‘ho del lavoro da fare’ e sono andato alla polizia. Non ho mai amato mio figlio minore da quando è nato, e ho detto la verità. La morte di mio figlio non è frutto di negligenza medica, lo ho ucciso io. Io non ho problemi mentali, o nessun problema in assoluto. Non ho nessun problema con mia moglie e con l’altro figlio”.