Mara Venier intervista Giovanna Botteri che dichiara commuovendosi: “Provo molta solitudine” e spiega perchè

Ieri, domenica 1 giugno a Domenica In Mara Venier ha intervistato la giornalista Giovanna Botteri che ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sua vita.

La Botteri, bravissima inviata, ha spiegato come si vive a Pechino e, soprattutto, come si è vissuto quando il virus ha iniziato a circolare.

La Botteri ha detto: “All’inizio è stato uno shock. Pensa, è cominciato qua per primo e improvvisamente ci hanno detto che tutto si doveva fermare. E tutto si è fermato. È stato un momento: tutto chiuso, non trovavi da mangiare, tutti barricati in casa. Io ho fatto l’inviata di guerra, ma lì posso dirti che si sapeva da dove il “nemico” arrivava, dove potevi nasconderti. Qui invece non si sapeva niente”.

E poi si è lasciata andare, commuovendosi su alcuni aspetti della sua vita privata a proposito di come ha vissuto rispetto ai suoi familiari che vivono in Italia: “In Italia era tutto normale, era complicato spiegare ciò che accadeva. Non capivano. Quando è successo in Italia mi capivano, ma ormai ero io ad avere paura. avevo mia figlia sola, chiusa in casa a Roma. Ero impotente, non potevo far niente”.

La Botteri ha anche detto a proposito del suo lavoro che ama tantissimo: “Siamo tutti uguali, questo è quello che si scopre lavorando in video. Quello che facciamo è raccontare. E bisogna continuare a raccontare perché si trasmette un senso di uguaglianza, siamo tutti sullo stesso piano, tutti felici, infelici, spaventati, tristi. Siamo tutti la stessa cosa. Per questo noi che andiamo in video dobbiamo raccontarlo, dobbiamo trasmetterlo”.

E poi ha detto a proposito del suo stato d’animo vivendo lontano dalla sua famiglia: “Sì, provo molta solitudine. Ed è una solitudine che purtroppo si trasmette a chi sta lontano. Ma paradossalmente questo ti lega di più agli affetti, che diventano ancora più forti. Resta il senso dell’amore, del legame che va al di là delle distanze. Forse quello che abbiamo vissuto è stato simile a ciò che provo io ogni giorno, essere legati a chi ti sta accanto, seppur senza toccarlo”.