Non è l’Arena, Luca Telese attacca Daniele Leali che gli risponde fuori di sè: “Non fare il perbenista, ora dico cosa hai fatto tu nel tuo passato” e Telese è in grosse difficoltà

A Non è l’arena ne succedono davvero di tutti i colori perché Giletti è un giornalista che non le manda certo a dire e gli ospiti che vanno in studio da lui, spesso, sono altrettanto diretti e schietti.

Massimo Giletti, dopo aver avuto la scorta a seguito di minacce ricevute da boss mafiosi ha dichiarato che si é sentito molto solo perché nessuno si è fatto sentire da lui quando ne aveva molto bisogno ma, nonostante tutto e nonostante non sia affatto felice di avere la scorta continua dritto per la sua strada e va sempre al sodo. Qualche domenica fa, dopo aver attaccato il presidente della regione Campania, De Luca si è sentito dire da quest’ultimo che a Napoli quelli come Giletti li ricoverano per coma etilico. Giletti nella puntata successiva ha detto che a lui De Luca sta pure simpatico ed è un ottimo antidepressivo perché fa tanto ridere.

Luca Telese attacca Daniele Leali e lo scontro tra i due è feroce

Durante la puntata di domenica scorsa di Non è l’arena, in collegamento da Bali c’era Daniele Leali, l’amico di Alberto Genovese.

Leali è stato duramente attaccato dal giornalista Luca Telese  che gli ha detto: “Con 20 ore di registrazioni lei parla di presunto stupro?” e Leali, fuori di se: “Faccia poco il  perbenista, lei nel suo passato pensi a pagare i mille dipendenti del suo giornalettino fallito che non ha mai pagato”.

Leali si riferiva a Pubblico e Telese che è parso in forte imbarazzo gli ha risposto: “Lei è veramente in difficoltà, ma che sta dicendo. Se vuole difendere uno stupro se ne assuma la responsabilità“. E Leali: “Presunta violenza, finché la magistratura non condanna Genovese è presunta violenza, studi!”.

Non è l’Arena fa luce sul piano pandemico

Dai documenti raccolti dai giornalisti de Non è l’arena sembra che il piano pandemico non sia mai stato rinnovato dal 2006.

A parlarne come ospiti in studio Pierpaolo Sileri, Alessandro Cecchi Paone, Matteo Bassetti e Consuelo Locati e l’avvocato dell’associazione che hanno fondato i familiari delle vittime del Covid nella bergamasca. L’avvocato ha raccontato di aver depositato un dossier nella procura di Bergamo che sta indagando per epidemia colposa ma di quel dossier non c’è più traccia.