Rossano Rubicondi, Roberto Alessi “ho faticato a perdonarlo perché lui …”

In questi giorni non si smette di parlare di Rossano Rubicondi e della sua morte così prematura che, peraltro, nessuno si aspettava perché lui sulla sua malattia aveva mantenuto il più stretto riserbo.

Roberto Alessi, direttore di Novella 2000 e suo grandissimo amico, è andato ospite da Eleonora Daniele a Storie Italiane e ha rivelato qualcosa della loro amicizia.

Vediamo cosa ha detto.

Roberto Alessi su Rossano Rubicondi: “Ho fatto fatica a perdonarlo”

Roberto Alessi, intervistato da Eleonora Daniele a Storie Italiane ha detto, trattenendo le lacrime: “È difficile quando una persona ci lascia. Rossano era anche un ragazzo molto litigioso, io stesso ho fatto fatica a perdonarlo perché era irascibile. Dobbiamo imparare a cercare solo gli aspetti di luce”.

Pomeriggio 5 manda in onda gli ultimi messaggi audio di Rossano Rubicondi

Ieri, Barbara D’Urso ha mandato in onda gli ultimi messaggi che Rossano Rubicondi ha inviato all’amico.

Il primo ha come data l’8 settembre e si sente Rossano dire: “Son coperto, non voglio farti del male. Sul petto, dietro, gamba… Lascia perdere, devo tornare subito che dobbiamo fare operazioni, quello… Questo mese sarà, mio caro, sarà terribile, mentale, ma soprattutto fisico”.

Poi un altro messaggio Rossano l’ha inviato a Ivana Trump e ha data 20 ottobre: “Io tutti i giorni vado avanti avanti, avanti. Adesso ho fatto 27 operazioni, i punti stanno passando, devo fare un’altra operazione chirurgica, poi un’altra chemio, poi mi prendo una settimana per me e sarà così fino a Natale. Bene, divertiti”.

A trovare Rossano senza vita nella sua casa è stato l’amico Roberto Manfè che si è collegato con Mara Venier a Domenica In e ha detto: “Lui stava poco a Miami, casa sua era New York, perché c’era Ivana e gli altri suoi amici. La malattia? Tutto è cominciato con un melanoma. Non voleva inizialmente farlo vedere, io lo ho convinto che la situazione doveva essere monitorata. Non aveva rinnovato la sua situazione medica e qui i costi sono altissimi”.

E, ancora: “Tornò a Milano e tolse il melanoma. Il chirurgo però gli disse che non era una cosa da nulla, era un tumore al terzo stadio. Poi andò a Santo Domingo a Punta Cana, per riposarsi. Era molto stressato. Là fece un altro esame e gli confermarono il cancro che era al terzo stadio. Era molto provato. Ma disse di volerlo combattere: cominciò a fare le cure in uno degli ospedali più importanti di New York. Il tumore però avanzò e andò in metastasi, attaccando anche il fegato. Non c’era punto di ritorno. Tutto ciò è andato avanti per circa un anno”.

E poi Manfè ha anche aggiunto: “Martedì ha avuto un principio di infarto, andò all’ospedale e si fece dimettere. Il giorno dopo era pimpante. Giovedì gli mando un messaggio e non mi risponde. Io avevo appena subito un intervento al piede e vado a dormire. Il mattino dopo vedo che non mi aveva risposto, strano. Vado a casa sua. L’ho trovato lì e non c’era più nulla da fare. Sono cose che non si dimenticano”.