Giorgio Mastrota lascia tutti senza parole: «Vinsi il concorso di più bello d’Italia perchè ero raccomandato»

Giorgio Mastrota, da tutti conosciuto soprattutto come il re delle televendite si è raccontato in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, in occasione della quale ha parlato molto di sé stesso rivelando anche alcuni particolari importanti della sua vita alcuni davvero inaspettati. Vediamo cosa ha raccontato.

Giorgio Mastrota rivela: “Vinsi il titolo di più bello d’Italia perchè era raccomandato”

Giorgio Mastrota che di anni ne ha quasi 59, infatti li compirà a breve ha raccontato: «Vinsi il titolo di Più bello d’Italia perché ero raccomandato».

Il titolo, che gli fu riconosciuto nel 1988 in occasione del concorso “Il più bello d’Italia“, gli fu dato, dunque perché era stato raccomandato. E, infatti lui continua così nel racconto: «Tutto pilotato, ero raccomandato.  Gianfranco Funari, che era presidente della giuria del concorso che si teneva a Loano, mi chiamò a partecipare con la garanzia che avrei vinto. Il problema è che oltre a me, che ero il raccomandato della parte della giuria che veniva dalla televisione, c’era un altro raccomandato dal mondo del cinema. Si chiamava Caveri. Così Moltiplicarono i premi. Caveri “il più bello d’Italia”, Mastrota “l’uomo ideale”».

Poi Mastrota ha raccontato di come è iniziata la sua carriera: «Cominciai facendo i fotoromanzi a “Grand Hotel”: centomila lire al giorno. Poi, anche grazie ai fotoromanzi, insieme a Federica Panicucci inizio a fare il “ragazzo sponsor” nel programma “Smile”, condotto da Gerry Scotti. Fininvest decide di mandare alcuni di noi a studiare teatro, a imparare come si stava sul palco. Oltre a me e alla Panicucci, tanto per fare un altro nome, c’era anche Simona Ventura.

Mastrota racconta di lui e della ex moglie Natalia Estrada

Poi Mastrota ha raccontato di un altro capitolo importante della sua vita, il matrimonio con Natalia Estrada e ha detto così: «Nel 1992 mi danno da condurre “Bellezze al bagno”, la risposta Fininvest a “Giochi senza frontiere”. Produzione italo-spagnola: io conducevo la versione che andava in onda su Canale 5, insieme a Patrizia Rossetti; Natalia quella trasmessa in Spagna da Telecinco. Questo succedeva in estate. A dicembre eravamo già sposati, nel 1995 sarebbe arrivata Natalia junior».

Ma il matrimonio è terminato e lui spiega: «La fine del matrimonio fu un evento così clamoroso che finì nei titoli del Tg5. Ma fu accelerata anche la sofferenza del post. Sai, quando una cosa la sanno tutti, esci di casa e ti arrivano parole di conforto da chiunque: il passante, l’edicolante, il macellaio. E passa prima».

E poi Giorgio Mastrota ha voluto anche ricordare alcuni suoi colleghi, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini: «Mai incontrato uno con l’umiltà di Raimondo Vianello. Sandra Mondaini mi trattava come se fossi suo figlio, amorevole, sempre. Quando iniziarono le televendite, c’era qualche settimanale che forzava i titoli e veniva fuori col virgolettato, attribuito a me, “eccomi, sono il re delle televendite”. A Mike, che era il vero re delle televendite, la cosa non piaceva».