Paolo Bonolis parla a ruota libera: «Mia moglie è andata a vivere da sola? Ecco perché non mi dispiace»

Paolo Bonolis ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della sera in cui, senza freni e a cuore aperto, ha parlato della sua vita, dei suoi ricordi e della sua famiglia. Vediamo cosa ha detto.

Paolo Bonolis sulla moglie Sonia Bruganelli

Paolo Bonolis, sulla notizia che è ormai diventata di dominio pubblico che la moglie lascerà la casa di famiglia per trasferirsi in un’altra casa, ha detto: «Non mi dispiace che mia moglie Sonia si sia trasferita perché è quello che desidera e quando vuoi bene a una persona, imporle qualcosa che non desidera è una pura cattiveria. Ma non è il mio percorso».

E del suo ultimo libro, «Notte fonda», ha svelato se qualcuno della sua famiglia lo ha già letto: «No, nessuno. Mia moglie se l’è portato a Parigi in questi giorni, ha una rubrica di libri, I libri di Sonia ».

Poi Bonolis ha spiegato il suo libro: «Ho scelto il dialogo tra moglie e marito perché scorre veloce. E in un mondo di Grandi Fratelli è come sbirciare nella vita intima del pensiero di una coppia e analizzare attraverso di loro le problematiche di tutti: il rapporto con la religione, con la gelosia, con la crescita dei figli in un’epoca iper digitalizzata così diversa dal nostro vissuto analogico».

Bonolis: «Lo smartphone dopo i 16 anni”

Poi Bonolis ha detto la sua sull’uso smodato dei telefonini: “Lo smartphone dopo i 16 ani sennò i ragazzi perdono la memoria, il bello delle relazioni.  

La realtà si è spostata dal tridimensionale al bidimensionale. L’errore è nell’abuso, nell’esistenza delegata non tanto alla tecnologia binaria del computer, ma al prêt-à-porter, al fatto di portartelo sempre appresso. Così si perdono la memoria, le relazioni interpersonali, la noia che porta all’industriosità e allo sviluppo della fantasia, alla scoperta e all’esercizio del proprio carattere».

E alla domanda se lui il cellulare lo usa ha risposto:

«Un Nokia: se mi vuole telefonare può farlo, se mi vuole mandare un sms lo ricevo. Se dobbiamo fare altre cose preferisco farle guardandola in viso, insieme».

Invece, sul telefonino ai figli ha detto che di acquistarlo se ne è occupata la moglie: «Non sono stato io, ma Sonia, perché lei invece utilizza tantissimo lo smartphone. Ma mia moglie ha avuto anche una crescita e uno sviluppo analogico, è in grado di distinguere l’olio dalla crusca e per merito suo e per impegno mio ai ragazzi è stato concesso in maniera abbastanza equilibrata. Adele, Davide e Silvia stessa lo utilizzano, ma non ne abusano».