Paola Perego, il giudizio su di lei è incredibile: “Non mi aspettavo che arrivasse a tanto”

Un autore televisivo molto autorevole, Marco Salvati, conosciuto anche dal grande pubblico grazie alla sua presenza non solo dietro le quinte ma anche a favore di telecamera nelle trasmissioni di Paolo Bonolis, ha espresso il suo parere sulla conduttrice, Paola Perego riservandole parole molto belle, di grandissima stima professionale. Vediamo cosa ha detto.

Marco Salvati: “Paola Perego mi ha impressionato”

Marco Salvati ha espresso il suo parere sulla conduttrice Paola Perego e le parole che ha usato per descrivere la sua altissima professionalità sono state davvero belle e sorprendenti.

Salvati, che ha concesso una lunga intervista a TvBlog, ha detto così della Perego chiamata all’ultimo per condurre La Talpa: “La chiamammo per sostituire la Lear, imparò il regolamento in due giorni, era una macchina da guerra”.

Marco Salvati su La talpa

Poi l’autore ha anche parlato del programma La talpa che riscosse un grandissimo successo di pubblico ma che non è stato più riproposta e ha detto: “E’ un programma che dava fastidio”.

Della Talpa, che andò in onda per ben tre edizioni nel 2004, 2005 e 2008, si è riparlato proprio qualche tempo fa ma, ad oggi, non si sa ancora se verrà riproposto.

Marco Salvati ripercorre la sua carriera

Marco Salvati, della sua carriera, ha detto:Questo è un mondo al quale ti avvicini un po’ per caso … Rivolsi il mio percorso di studi universitari alla critica cinematografica, ma poi cominciai a comporre canzoni che vennero usate come sigle”.

E poi ha anche aggiunto: “Facevo girare le cassette, non so se sia stata bravura o caso. Uno dei miei provini venne ascoltato e scelto”. Poi ha spiegato la sua passione per la tv: “Una volta dentro la tv ho visto che quello che facevano i miei colleghi potevo farlo pure io, quindi mi sono proposto e ci hanno creduto”.

Poi Salvati ha detto anche come è stato lavorare a Sanremo con Pippo Baudo: “Fu il mio servizio militare. Ricordo che scrissi molti copioni. Baudo era come un generale d’armata, molto severo. Aveva un grande controllo su tutto. Stavo più attento a non farmi fucilare sul campo che ad altro. Con Paolo (Bonolis), al contrario, ho avuto l’opportunità di inventare, di rivoluzionare. Ci piacque cambiare le regole”.