Bce, Mario Draghi a muso duro su situazione italiana: “congiuntura è peggiore del previsto”

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Mario Draghi nel commentare il bollettino economico mensile è impietoso con l’Italia dicendo a chiare lettere che nel nostro paese la “congiuntura è peggiore del previsto”.

Un Draghi forse mai così duro con l’Italia che avverte che molto probabilmente il nostro paese non sarà in grado di portare il deficit di bilancio al 2,6% del Pil per il 2014 come richiesto dalle direttive europee.

Questo perché la situazione economica italiana è più grave di quanto di pensi e per ritornare ad essere competitiva l’Italia dovrebbe, secondo Draghi rafforzare, la politica fiscale.

Mario Draghi così  spiega il momento economico: “I rischi sul raggiungimento da parte del target di deficit rispetto al Pil nel 2014, previsto al 2,6%, soprattutto alla luce di un andamento congiunturale peggiore del previsto è importante che l’Italia rafforzi ulteriormente la posizione di politica fiscale così da adempiere alle norme del Patto di stabilità e di crescita, in particolare per quanto riguarda la riduzione del rapporto debito pubblico/Pil”.

Per Mario Draghi l’Italia deve dare un nuovo slancio alla sua economia e soprattutto risposte ai tantissimi disoccupati  presenti nel nostro paese.

Il governo italiano deve creare nuovi posti di lavoro in modo da rilanciare la domanda interna che è in profonda crisi.

Nel bollettino mensile della Bce vengono indicate le cause di questa grave congiuntura economica che sta interessando solo l’Italia ma anche tutti i paesi della comunità europea: “Al tempo stesso è probabile che la disoccupazione elevata, la cospicua capacità produttiva inutilizzata, il perdurare di un tasso di variazione negativo dei prestiti delle IFM (le banche, ndr) al settore privato e gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato continuino a frenare la ripresa. Tutti questi fattori, si riflettono nelle proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro formulate in settembre dagli esperti della Bce, che indicano una crescita del Pil in termini reali dello 0,9% nel 2014, dell’1,6 nel 2015 e dell’1,9 nel 2016. Rispetto all’esercizio di giugno, condotto dagli esperti dell’Eurosistema, l’espansione del Pil è stata rivista al ribasso per il 2014 e il 2015 e al rialzo per il 2016”.