Beppe Grillo martedì in Piazza a Roma contro riforma del Senato

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Grillo torna in piazza dopo il tour per elezioni europee che lo ha visto girare in lungo in largo  l’Italia.

Il leader del Movimento Cinque Stelle, martedì 15 luglio farà ancora una volta sentire la sua voce di dissenso alle ore 11,00 a Piazza Madama.

L’annuncio è stato dato via Facebook dalla senatrice del Movimento Cinque Stelle, Barbara Lezzi, con il seguente post: “Il M5S sarà con Beppe a Roma per dare voce ai cittadini che non vogliono essere esclusi dalle istituzioni”.

Il Movimento Cinque Stelle quindi rompe l’induci e sceglie la piazza per dimostrare la sua contrarietà alla riforma del Senato che in questi giorni sta prendendo forma in parlamento e si appresta ad essere votata grazie al famoso “patto del Nazareno” tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

Il Movimento Cinque Stelle manifesterà contro la riforma del Senato che approderà al Senato lunedì prossimo per essere esaminata e votata che al momento prevede dei Senatori non eletti direttamente dai cittadini e che avranno in dote anche l’immunità parlamentare.

Il Movimento Cinque Stelle, rende noto la senatrice Barbara Lezzi,chiede che siano i cittadini a scegliere i propri rappresentanti e che dovranno rinunciare alla immunità parlamentare.

Nicola Morra portavoce del Movimento cinque Stelle al Senato ha postato sul blog ufficiale di Beppe Grillo le seguenti dichiarazioni sulla manifestazione di martedì e contro la riforma del Senato che inizierà il suo iter parlamentare lunedì prossimo: “Se questo è il dialogo per Renzi e Boschi… La riforma del Senato targata Renzi-Boschi sta andando avanti a forza di balle e prepotenza. Il governo sta facendo credere di essere aperto ai contributi e ai miglioramenti che possono arrivare dall’opposizione, ma è una vergognosa bugia. In commissione Affari costituzionali il MoVimento 5 Stelle ha presentato oltre 220 proposte di modifica, tra emendamenti e subemendamenti, e sono state tutte respinte. Eppure si trattava di modifiche che puntavano a ridurre i costi, tagliando numero dei parlamentari e loro indennità, e a introdurre delle forme di democrazia diretta e partecipata che permettevano una forma di controllo dei cittadini sulla politica. Tutte cose evidentemente sgradite al governo. Abbiamo constatato sulla nostra pelle che fuori dal patto di ferro tra Pd-Forza Italia il governo non intende toccare nemmeno una virgola di questo testo. Gli italiani devono sapere che le regole del gioco le stanno scrivendo in due, Renzi e Berlusconi, e tutti gli altri sono tagliati fuori senza possibilità di toccare palla.”