Rino Gattuso, per la sorella Ida nuova vettura incendiata, la seconda in soli due mesi
Ripetuto attacco incendiario distrugge il SUV di Ida Gattuso, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza
Nelle prime ore della mattina, un ignoto ha incendiato il SUV Opel Grand Land di Ida Gattuso, parcheggiato sotto la sua abitazione nella frazione di Schiavonea, Corigliano-Rossano, Cosenza. Questo incidente rappresenta il secondo attacco incendiario contro la sorella dell’ex campione del mondo ed ex consigliere comunale, Rino Gattuso, nell’arco di due mesi. La vettura ha subito danni irreparabili, essendo stata completamente distrutta dalle fiamme.
Indagini in corso sulle cause dell’incendio
I vigili del fuoco e i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano sono intervenuti rapidamente, ma non sono riusciti a salvare il veicolo. Hanno avviato un’indagine per scoprire i responsabili dell’atto criminale. Nonostante la mancanza di testimoni oculare, gli investigatori sono certi della natura dolosa dell’incendio. Ida Gattuso, in passato, ha ricoperto il ruolo di consigliere nell’allora comune di Corigliano Calabro prima della sua fusione con Rossano.
Solidarietà dalla comunità e parole del sindaco
La comunità locale ha espresso la sua solidarietà a Ida Gattuso e alla famiglia. Il sindaco ha rilasciato una dichiarazione, sottolineando la gravità della situazione: “Nell’esprimere nuovamente la solidarietà personale e dell’intera città a Ida e a tutta la famiglia Gattuso, vittima di un nuovo attentato incendiario, voglio sottolineare ancora una volta l’assurdità di questa situazione paradossale nella quale una città operosa, importante, con un tessuto produttivo e sociale tra i più vivi della Calabria si trova sistematicamente vittima di questi attentanti vigliacchi e balordi senza che lo Stato si interroghi veramente sul da farsi,” ha dichiarato il sindaco. Ha poi aggiunto, “La nostra comunità non ne può più di rassicurazioni, di interventi spot, della totale disconoscenza e sottovalutazione del nostro territorio da parte delle autorità centrali. Ora basta”, concludendo con un appello per interventi strutturali a sostegno della serenità della comunità.