Cei, Nunzio Galantino duro monito a Renzi stop a proclami urgono riforme

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Matteo Renzi in questo ultimo periodo sembra non avere pace.

Dopo le aspre polemiche sull’abolizione dell’articolo 18 ai neo assunti all’interno del Pd con la minoranza del partito che è sul piede di guerra il premier ha ricevuto un duro  richiamo anche dal segretario della Cei il monsignor Nunzio Galantino.

Il monsignor Nunzio Galantino ieri era presente alla conferenza stampa per il consiglio permanente che si è riunito a Roma ha parlato di alcuni problemi che affliggono il Vaticano e l’Italia.

Il consiglio permanente è stato presieduto dal cardinale Angelo Bagnasco che è stato confermato come presidente Conferenza Episcopale Italiana  e che sarà sostituito nel 2017  alla fine del suo mandato ed a scegliere il suo sostituto sarà i Papa Francesco.

Il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, è stato molto chiaro affermando che:  “Non è questione se il Renzi piaccia a noi o no. Bisognerebbe chiedere alla gente se sta trovando le risposte. La nostra impressione è che ci sia da ridisegnare l’agenda politica mettendo come priorità la famiglia, il lavoro, i giovani e i temi della formazione e della scuola ma non annunciandoli, affrontandoli veramente”.

Parole molte dure pronunciate dal monsignor Nunzio Galantino che molto probabilmente rispecchiano anche i pensiero del Papa molto vicino al segretario della Cei.

Il giornalista Massimo Franco sul Corriere della Sera, ha dichiarato che le parole del segretario generale della Cei giungono inaspettate ma nello stesso molto dure nei confronti del Presidente del Consiglio ed ipotizza dichiara che il  “fatto che a pronunciare parole ruvide, quasi liquidatori, sia stato il segretario e non il presidente, induce a pensare a una presa di posizione meno impegnativa. Ma Galantino è considerato il tramite tra la chiesa cattolica italiana e Casa Santa Marta, e cioè Papa Francesco”.


Si può quindi supporre che anche a Papa Francesco la politica di Renzi fatta di soli proclami non piaccia per niente anche perché la crisi che attanaglia l’Italia sembra essere sempre più grave e molte sono le persone che perdono lavoro e che non sanno di che vivere.

Paolo Rodari noto giornalista della Repubblica ritenuto esperto della politica dello stato del Vaticano ha così commentato le dure parole del monsignor Nunzio Galantino“Nessun ritiro di fiducia, nessun ultimatum, bensì l’indicazione che l’agenda dell’esecutivo va calibrata sulle esigenze sociali, i veri principi non negoziabili al tempo di Papa Francesco”.

Il vescovo di Mazara del Vallo in Sicilia Monsignor Domenico Mogavero in una intervista rilasciata su Repubblica commenta così le parole del segretario generale della Cei: “Nessuna malizia politica, ma solo la voce di chi ha il polso della situazione nelle diocesi. Guardando alla situazione italiana, è evidente che serpeggia una depressione spirituale. E’ uno stato d’animo che non solo fa soffrire chi ha perso il lavoro o i giovani che non l’hanno trovato, ma che debilita le forze interiori e oscura il futuro”.

 

Certo che anche negli Stati Uniti dove il premier Matteo Renzi è stato in visita per una settimana sono riecheggiate le tantissime polemiche sull’operato del suo governo.

Ieri prima di tornare in Italia il Presidente del Consiglio durante la conferenza di New York è sembrato molto contrariato tanto da affermare che pur di riformare l’Italia è pronto a iniziare battaglie in parlamento ed a sfidare i “poteri forti”.

Ma il problema è uno Matteo Renzi dopo un inizio scoppiettante pieno di tante attese e  con la promessa di rivoluzionare l’Italia con nuove riforme sembra nell’ultimo periodo aver perso mordente.

Nello stesso suo partito oramai vi è un numero nutrito di parlamentari e dirigenti che si sono schierati contro il suo operato pronti a commentare negativamente qualsiasi iniziativa il governo intraprenda.

Ora serve fare chiarezza soprattutto all’interno del Pd per poter andare avanti e una delle migliori occasioni è la riunione del direttivo di lunedì prossimo dove ci sarà un accesso dibattito tra le due anime del Pd.

Soprattutto dare risposte concrete al paese che ha bisogno secondo molti non di aprire una discussione sull’articolo 18 ma di uno sbocco all’economia del paese che dia fiducia all’imprenditore nell’investire in nuovi progetti ed assumere lavoratori.