Roma, Teatro dell’Opera ministro Franceschini pronto ad intervenire

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Il teatro dell’opera di Roma sta vivendo forse il periodo più nero della sua lunghissima storia.

Dopo le improvvise dimissioni da direttore artistico Riccardo Muti e la cancellazione dal cartellone di due opere importanti come “l’Aida” e “Il Figaro”.

Qualche giorno fa il sindaco Marino ha annunciato il licenziamento dei musicisti che compongono l’orchestra e il coro.

I licenziamenti si sono resi necessari, secondo il sindaco Marino per la disastrosa situazione economica nei quali versano le casse del più famoso teatro di Roma.


Sull’argomento è intervenuto il ministro dei beni culturali Dario Franceschini  che ha dichiarato che i maggiori teatri italiani stanno diventando autonomi dai finanziamenti pubblici e splendidi esempi sono il teatro La Scala di Milano e Santa Cecilia.

Il ministro che ha recentemente partecipato ad una riunione operativa sul teatro con il sindaco di Roma Ignazio Marino e il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti ha dichiarato che è pronto ad intervenire: “Sono qui per cambiare le cose. Il caso è l’Opera di Roma. Da anni lo Stato investe tantissimo sulla lirica. Non si può continuare un impegno così importante senza che ci sia dall’altra parte uno sforzo per modernizzare il settore”.

Dario Franceschini ha anche detto che il suo auspicio che nei teatri italiani ci siano orchestre e cori interni ma non legati con contratti definitivi ma a termine.

In questo modo si darebbe la possibilità di lavorare, secondo Dario Franceschini, anche ai giovani che possono accumulare anche esperienza e crescere musicalmente.

Intanto sono 182 i musicisti che all’improvviso si trovano senza lavoro dopo la decisione assunta dall’esecutivo Marino.

Oggi è in corso un sit-in dalle 11 alle ore 14 proprio al piazzale antistante del teatro dell’Opera da parte dei lavoratori e dei sindacati.

Non ha subito lo stesso trattamento dei musicisti del coro e dell’orchestra il corpo di ballo del teatro dell’Opera di cui i componenti restano regolarmente assunti dal Teatro.

Ora i sindacati e la direzione del teatro hanno 75 giorni di tempo per accordarsi sulle modalità di licenziamento dei 182 musicisti ma le organizzazioni sindacali chiedono l’immediato rientro dei lavoratori.

Sarà un lungo braccio di ferro tra sindacati e dirigenza del teatro intanto i lavoratori hanno lanciato una petizione contro la decisione del comune di Roma per licenziamenti di massa che ha avuto già 7 mila adesioni.