Riforma pensioni Poletti 2014: ultime notizie legge di stabilità e modifiche Fornero

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L’esecutivo presieduto da Matteo Renzi ha avuto una nuova iniezione di fiducia dopo che il Senato ieri notte con 165 voti favorevoli  e 111 voti contrari ha approvato il tanto discusso Jobs Act .

La maggioranza ha tenuto ma quello che più interessava a Matteo Renzi, era verificare il comportamento della minoranza del  Partito Democratico che ha sempre duramente criticato la riforma sull’articolo 18.

La minoranza del Pd è stata coerente e come dichiarato in questi giorni ha votato favorevolmente all’articolo 18 e soprattutto alla fiducia posta dal governo sul maxi emendamento.

Ora l’esecutivo Renzi si può concentrare sul prossimo obbiettivo: la presentazione della tanto attesa legge di stabilità per l’anno 2015.

La nuova legge di stabilità, dovrebbe essere presentata entro questo mese, è  conterrà misure per incentivare la crescita e lo sviluppo del paese così come più volte richiesto dalla stessa Unione Europea.

Molti lavoratori sono in attesa di sapere se vi saranno importanti novità anche per le pensioni.


In tanti chiedono da tempo una profonda modifica all’attuale sistema pensionistico troppo restrittivo che non garantisce il ricambio generazione invocato dai giovani.

Sembrerebbe che il ministro del lavoro Giuliano Poletti abbia intenzione di apportare qualche modifica alla legge Fornero.

Le variazioni che il ministero del lavoro intende apportare all’attuale riforma pensionistica sono rivolte a categorie di lavoratori svantaggiate dall’attuale sistema pensionistico come i Quota 96, gli esodati non ancora salvaguardati e i precoci.

Sembrerebbe che il titolare del dicastero del lavoro sia sempre più intenzionato a proporre una nuova formula di pensione anticipata il prestito pensionistico.

Per accedere al prestito pensionistico il lavoratore dovrà prima di tutto dare il suo assenso ed inoltre aver raggiunto il massimo dei contributi ed aver compiuto il sessantaduesimo anno di età.

Aderendo al prestito  si avrebbe diritto ad un’indennità mensile di pari importo alla pensione maturata decurtata però dal 10 al 15%.

Il lavoratore una volta che potrà finalmente accedere alla pensione vera e propria dovrà restituire il totale delle somme ricevute come prestito pensionistico con un piccolo versamento mensile.