Bologna, neonato morto per uso ventosa ostetrica, indagati due medici

A giugno sorso all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna un neonato, a poche ore dalla sua nascita, morì.

I medici capirono, subito dopo il parto, che le condizioni del neonato erano molto gravi e decisero  di trasferire il piccolo bambino nel reparto di terapia intensiva neonatale  dello stesso plesso ospedaliero dove, però, dopo poco tempo morì.

Sul caso della morte del neonato è stata aperta un’indagine dal giudice Roberto Ceroni, della procura di Bologna, che con la collaborazione dei carabinieri del Nas ha ordinato il sequestro della cartella clinica del piccolo bambino.
Le indagini stanno ancora proseguendo e nel registro degli indagati risultano esserci il ginecologo e l’anestesista che assistettero la donna durate il parto del neonato che poi ,dopo qualche ora, sarebbe morto.

Secondo i giudici, la causa della morte del neonato potrebbe essere stata l’utilizzo della “ventosa ostetrica” che quel giorno fu utilizzata per portare a termine il parto.


La “ventosa ostetrica” è uno strumento utilizzato dai ginecologi frequentemente quando vi sono particolari difficoltà  nel fare uscire il feto dal grembo materno.

Molti ginecologi pensano che la “ventosa ostetrica” sia molto pericolosa perché per far uscire il feto sollecita la testa dello stesso.

I due genitori del neonato, morto subito dopo il parto, hanno denunciato l’accaduto alla procura della Repubblica di Bologna sostenendo che la causa della morte del piccolo figlio sia stata proprio l’utilizzo della “ventosa ostetrica”.

Lo strumento utilizzato per il parto del bambino avrebbe provocato dei danni irreparabili al cervello del neonato che solo dopo poche ore dal parto morì.

Il pm Roberto Ceroni ha ipotizzato a carico dei due medici,il ginecologo e l’anestesista, il reato di omicidio colposo  dovuto al’utilizzo della “ventosa ostetrica” che avrebbe determinato la morte del neonato.