Jobs Act Camusso attacca Renzi, Cgil si allo sciopero generale

Jobs-Act-Camusso-attacca-Renzi-Cgil-si-allo-sciopero-generale

Lo scontro tra il sindacato rosso della Cgil ed il premier Matteo Renzi non si arresta.

Il segretario generale del più grande sindacato italiano, Susanna Camusso,  è pronto, dopo la grande manifestazione del 25 ottobre, ad in indire lo sciopero generale contro il nuovo Jobs Act e l’articolo 18   indigesti a tutta la sinistra.

Sembrerebbe stranissimo che la Cigl, da sempre vicina alle posizioni del Partito Democratico, ora dichiari così  apertamente guerra al segretario del più grande partito del centrosinistra.

I motivi sono attribuibili all’atteggiamento del Premier Matteo Renzi che già dal giorno del’insediamento del suo esecutivo si scagliò contro i sindacati.

Un altro motivo di grosso conflitto tra Susanna Camusso e il premier Renzi è l’impossibilità di dialogo che i sindacati hanno fino ad ora avuto con l’attuale esecutivo.

Susanna Camusso è stata chiara: il sindacato è pronto a dare battaglia per la tutela dell’articolo 18 fino alla fine senza esclusione di colpi anche ricorrendo al blocco del paese con lo sciopero generale.


A rincarare la dose ci ha pensato Maurizio Landini, segretario generale della FIOM-CGIL, che ha dichiarato che il 25 ottobre a Piazza San Giovanni, luogo da sempre del popolo rosso ma da qualche anno diventato la location preferita dai grillini,  ci sarà tantissima gente.

Landini ha tuonato contro l’esecutivo: “il governo deve sapere che noi andremo avanti anche dopo il 25 ottobre. Non ci fermiamo, se loro mettono la fiducia, perché noi pensiamo di avere la fiducia nel Paese”.

Il segretario generale della Cigl ha chiesto, che per la lotta contro il Jobs Act, tutte le sigle sindacali si mostrino finalmente unite  e che alla manifestazione del 25 ottobre ci siano le bandiere anche di Cisl e Uil.

Ora in molti sono curiosi di vedere come si comporterà la minoranza del Partito Democratico che, dopo aver dato battaglia durante la direzione del partito sulla riforma del lavoro, al Senato ha votato in modo compatto la fiducia al governo ed il maxi emendamento Jobs Act.

Sicuramente qualche uomo di spicco della vecchia guardia del Pd, contrario da sempre alle idee renziane, sarà presente in piazza il 25 ottobre determinando un nuovo spacco tra il governo ed la minoranza del Pd.