Omicidio Antonella Lopez: la vita senza freni del killer Michele Lavopa, vestiti griffati, serate nei privè delle discoteche e champagne
La pistola calibro 7.65 con cui Michele Lavopa ha sparato ad Antonella Lopez è stata rinvenuta dai carabinieri in un locale a Bitonto, custodita da un minorenne. Le indagini continuano.
La vita di Michele Lavopa prima dell’omicidio
Prima del tragico evento, Michele Lavopa mostrava sui social una vita di eccessi: serate nei privé delle discoteche di Gallipoli a base di champagn, abiti firmati e la sua inseparabile moto. Tra le immagini pubblicate, una in particolare lo ritrae accanto al rapper italiano Geolier durante un concerto nell’aprile del 2022. Lavopa, che ora è accusato dell’omicidio della 19enne Antonella Lopez, è legato agli ambienti malavitosi: il compagno della madre è in carcere, affiliato al clan Strisciuglio.
Il ritrovamento dell’arma e le accuse
Dopo l’arresto, Lavopa aveva dichiarato di aver gettato la pistola in mare, ma le ricerche si erano concentrate nelle campagne di Bitonto, dove l’arma è stata infine trovata in possesso di un 17enne. I carabinieri stanno eseguendo accertamenti tecnici per verificarne la provenienza, insieme ai sette bossoli rinvenuti nella discoteca Bahia di Molfetta. Il vero bersaglio di Lavopa era Eugenio Palermiti, nipote del boss di Japigia, ma a perdere la vita è stata la giovane Antonella Lopez, colpita da almeno uno dei sette colpi sparati.
Lavopa è attualmente in carcere, accusato di omicidio volontario, quadruplice tentato omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco, con l’aggravante del metodo mafioso. La Procura ha contestato la matrice mafiosa dell’agguato, ritenendo che Lavopa agisse per “vendetta” contro il nipote del boss Palermiti. L’autopsia sul corpo di Antonella Lopez verrà effettuata il 25 settembre presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, a cura della dottoressa Sara Sablone.