Sparatoria a Molfetta, i 13 minuti fatali ad Antonella Lopez, la versione del killer, “Ho visto Palermiti prendere l’arma e ho sparato”
Una lite degenerata in sparatoria ha causato la morte di Antonella Lopez a Molfetta, mentre si trovava in una discoteca. Michele Lavopa, 21 anni, ha confessato l’omicidio.
Ricostruzione dei fatti: tredici minuti fatali
Nella notte tra sabato e domenica, al Bahia di Molfetta, un gruppo di giovani, tra cui Michele Lavopa e il suo amico Giuseppe Fresa (indagato per favoreggiamento), è entrato nel locale per passare una serata tranquilla. Tuttavia, intorno alle 2.23, un altro gruppo è arrivato, tra cui Antonella Lopez, il suo fidanzato Eugenio Palermiti e alcuni amici. Lavopa, che aveva già avuto screzi con Palermiti, ha dichiarato di aver tentato di spostarsi in un’altra zona del locale per evitare conflitti. Tuttavia, secondo il suo racconto ai carabinieri, quando Palermiti avrebbe iniziato a insultare e minacciare, Lavopa ha visto il rivale tentare di estrarre un’arma e ha deciso di sparare.
Panico in discoteca e indagini in corso
Sei colpi hanno risuonato all’interno del locale, scatenando il panico tra i presenti. Antonella Lopez è stata colpita alla spalla e, nonostante i tentativi del personale del 118, è deceduta per dissanguamento a causa delle gravi lesioni ai vasi sanguigni. Eugenio Palermiti e altri tre amici sono rimasti feriti lievemente, mentre Lavopa è fuggito a piedi per poi essere recuperato da alcune amiche. Durante l’interrogatorio, Lavopa ha fornito versioni discordanti sulla sorte dell’arma utilizzata: prima ha dichiarato di averla gettata in mare, poi di averla nascosta in campagna, ma la pistola non è stata ancora ritrovata dai carabinieri. La mancanza dell’arma preoccupa gli inquirenti, che temono una possibile fuga del colpevole.