Mario Balotelli non si sveglia in tempo, niente incontro con ministro Kyenge

Mario Balotelli non si sveglia in tempo, niente incontro con ministro Kyenge

Mario Balotelli ne ha combinata un’altra delle sue.

La delegazione della nazionale italiana di calcio incontrava il ministro dell’integrazione Cecilie Kyenge per una colazione informale in una elegante sala dell’Hotel Principe di Piemonte; l’occasione giusta per allontanare per sempre il razzismo dallo sport che deve unire piuttosto che dividere in una nazione che fa della solidarietà e dell’integrazione la sua bandiera.

Ma il buon Balotelli spesso bersaglio di stupidi cori razzisti contro i quali giustamente si indigna esternando con veemenza il suo disappunto, in questa occasione ha preferito restare chiuso in camera probabilmente cercando di recuperare il sonno perso nella nottata precedente che i calciatori avevano avuto a loro disposizione.

Nel maggio scorso c’era stato un incontro fra il ministro e il calciatore che si erano visti allo stadio Dall’Ara di Bologna prima della partita amichevole contro il San Marino, ma l’assenza di domenica mattina è sembrata un gesto sicuramente poco cortese nei confronti del ministro rappresentante dell’istituzione nazionale.

La Kyenge per la verità ha elegantemente glissato le domande dirette sull’assenza di Balotelli rilasciando dichiarazioni piuttosto generiche: “La nazionale di calcio è un bell’esempio di integrazione, il modello di quella che dovrebbe essere l’Italia del domani. Ho sempre chiamato lo sport per lavorare e camminare insieme in questo percorso di carattere culturale contro ogni forma di razzismo e a favore dell’integrazione. C’è tanto da fare per risolvere il problema e lo dobbiamo fare tutti insieme. Ringrazio la Federcalcio che sta lavorando per controllare e sanzionare comportamenti razzisti dentro gli stadi”.

 

I presenti all’incontro erano il presidente della federazione Abete, il commissario tecnico Prandelli con il suo staff, il professor Castellacci ed alcuni giocatori; Buffon, capitano della nazionale ha consegnato al ministro una maglietta n. 1 della nazionale autografata da tutti i giocatori e Angelo Ogbonna di genitori nigeriani ed El Shaarawy di papà egiziano, personalmente coinvolti nella questione, hanno voluto regalarle la propria maglietta.

Non hanno voluto mancare  Chiellini, Candreva e Maggio.

A tutti il ministro ha dichiarato:  “Il vostro è un mondo che da tempo ha sperimentato cosa vuol dire integrazione. Per molti, in particolare i giovani, voi siete eroi buoni, e dai giovani il nostro paese si aspetta una nuova linfa per il futuro. A 50 anni dal discorso di Martin Luther King, il sogno per voi si è avverato, quello stesso sogno deve guidare le nuove generazioni.

Non c’è campo di calcio che non veda insieme vecchi e nuovi italiani, la nuova Italia per voi è un dato di fatto, mi auguro saprete dare un contributo più generale, anche al di fuori degli stadi”.

Congedandosi dalla delegazione della nazionale ha poi aggiunto che :” La partita contro il razzismo è come quella sul campo: non si gioca da soli”.Poi nel pomeriggio la Kyenge ha incontrato a Mantova l’ex calciatore Thuram al festival della letteratura.

Le sue parole suonavano come un monito al calciatore Balotelli che ha perso un’ottima occasione per dimostrare di essere impegnato anche con le azioni oltre che con le parole e di non essere solo un buon prodotto commerciale ma anche una testa pensante.