Italia Viva attacca Meloni: “Interrogazioni su acquisto casa e regali oltre 300 euro”
Francesco Bonifazi (Iv) presenta due interrogazioni parlamentari sulla trasparenza legata ai regali ricevuti dalla presidente del Consiglio e alle spese per la sua abitazione.
Le interrogazioni di Italia Viva
Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva, ha sollevato dubbi sulla gestione di regali e spese personali della premier Giorgia Meloni, con due interrogazioni parlamentari rivolte alla presidenza del Consiglio. Nella prima richiesta, Bonifazi chiede di conoscere:
L’elenco dei regali superiori ai 300 euro ricevuti dalla premier negli ultimi due anni e mezzo.
La documentazione che attesti se Meloni abbia restituito la differenza dei regali che ha deciso di tenere.
Nella seconda interrogazione, il parlamentare domanda:
Se siano stati utilizzati fondi pubblici per la casa della premier.
Se Meloni pubblicherà l’elenco di tutti i fornitori per escludere eventuali conflitti di interesse o regali superiori ai limiti consentiti.
Il parallelismo con la Corea del Sud
Bonifazi sottolinea l’importanza della trasparenza: “Proprio mentre in Corea del Sud un presidente viene arrestato per comportamenti poco trasparenti della sua famiglia, è giusto fare chiarezza anche sui comportamenti della nostra premier.” Il deputato aggiunge che, sebbene rispetti la privacy, è doveroso che Meloni, nota per la sua fermezza nelle polemiche con gli avversari, renda conto pubblicamente di queste situazioni.
Palazzo Chigi sotto pressione
Le interrogazioni, che Bonifazi definisce solo un primo passo, potrebbero essere seguite da ulteriori richieste la prossima settimana. “Attendiamo con curiosità la risposta di Palazzo Chigi,” ha dichiarato, lasciando intendere che Italia Viva non intende arretrare su questa linea di confronto.
La replica del governo
Da parte del governo non sono ancora arrivate risposte ufficiali, ma l’iniziativa di Italia Viva ha già suscitato reazioni politiche. La maggioranza potrebbe leggere queste mosse come un tentativo dell’opposizione di alimentare un clima di polemica, ma per Bonifazi si tratta di una legittima richiesta di trasparenza verso chi ricopre ruoli istituzionali di vertice.