La Salis contro le espulsioni di migranti, scoppia la polemica, “Sei pregiudicata e devi scontare ancora la tua pena, perciò non fare a noi o all’America la morale”
Le dichiarazioni di Ilaria Salis, europarlamentare dell’Alleanza Verdi e Sinistra italiana, hanno sollevato un acceso dibattito sui social dopo la pubblicazione di immagini di migranti in catene.
Le parole di Salis sulle espulsioni
In un post pubblicato su X, Ilaria Salis ha commentato le immagini diffuse dalla Casa Bianca che mostrano migranti in catene, attribuendo la responsabilità di tali pratiche all’amministrazione di Donald Trump. “Le deportazioni di migranti purtroppo non sono una novità”, ha scritto Salis, aggiungendo che anche governi di centro-sinistra e liberali sono stati responsabili di queste azioni.
L’europarlamentare ha poi accusato la destra statunitense di esibire tali immagini come trofei. “Mostrano con orgoglio persone incatenate, costrette con la forza ad abbandonare la miserabile Patria, per alimentare una gioia malata nelle masse”, ha dichiarato. Salis ha quindi invitato a mobilitarsi contro queste pratiche, paragonandole alla lotta storica per l’abolizione della schiavitù.
Il contrattacco online
Le affermazioni di Ilaria Salis non sono però passate inosservate e hanno attirato critiche feroci sui social. Numerosi utenti hanno contestato la terminologia usata dall’europarlamentare, sottolineando che il termine inglese “deportation” si traduce generalmente in “espulsioni” e non in “deportazioni”, che hanno un significato molto più grave e drammatico.
Tra i commenti spiccano accuse personali rivolte alla politica. “Lei è insegnante? Torni a scuola, ma come studente”, scrive un utente, criticando l’uso improprio del termine. Altri utenti hanno ricordato i trascorsi giudiziari di Salis, sottolineando che non dovrebbe fare morale. “Sei pregiudicata e devi scontare ancora la tua pena, perciò non fare a noi o all’America la morale”, ha commentato un altro.
Una polemica che divide
Le parole di Ilaria Salis hanno riacceso il dibattito sulla gestione dei migranti e sul linguaggio utilizzato per descrivere tali pratiche. Tuttavia, il confronto acceso online dimostra come la questione resti fortemente divisiva sia negli Stati Uniti che in Italia.