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Luciana Littizzetto attacca Giorgia Meloni a Che tempo che fa: “Tu sei più furba di me di diecimila volte”

A Che tempo che fa, la consueta “letterina” di Luciana Littizzetto non poteva mancare nella puntata di domenica 2 febbraio. In questa occasione, la comica torinese ha lanciato critiche pesanti nei confronti della premier Giorgia Meloni, in particolare in relazione al caso del cittadino tunisino Almasri. Con il suo solito stile irriverente, Littizzetto ha ironizzato sulla politica dell’attuale governo, partendo proprio dall’iscrizione nel registro degli indagati della Meloni in merito al caso sopra citato.

Le critiche alla gestione del caso Almasri

“Cara Er Meloni, premiato premier, sfondatrice di tetti di cristallo, viaggiatrice indefessa su Meloplano e amica di tutti, da Musk a Milei, da Bin Salman a Santanché (per ora),” ha esordito la comica, con il tono sarcastico che l’ha resa famosa. La lettera continua prendendo di mira la comunicazione ricevuta dalla premier, che non ha riguardato un avviso di garanzia ma una semplice iscrizione nel registro degli indagati. Un fatto che, secondo Luciana Littizzetto, è paragonabile a una convocazione di una riunione di condominio: “un atto dovuto”, ha ironizzato, “comunicato con grande garbo da un procuratore che si chiama Lo Voi?”

Littizzetto ha continuato a mettere in ridicolo la situazione, facendo notare che la premier e il suo entourage sembrano spesso focalizzarsi sul cercare di apparire vittime, piuttosto che rispondere direttamente alle questioni legali sollevate. “Adesso fate le vittime? La colpa è dell’avvocato amico di Prodi? Li Gotti… Tra l’altro, perché in questa storia tutti sembrano avere l’articolo davanti al cognome?” ha aggiunto, giocando sulle singolarità dei nomi coinvolti nella vicenda. Il riferimento al professore Romano Prodi ha scatenato nuove riflessioni, con Littizzetto che si è chiesta perché la Meloni tratti un uomo ormai lontano dalla politica come se fosse un avversario attuale e minaccioso.

Il tema dell’immigrazione e la politica internazionale

Non è mancato, infine, un intervento più generale sulla politica migratoria, dove Luciana Littizzetto ha accusato la premier di trattare l’immigrazione come un problema esclusivamente italiano. Secondo la comica, la posizione di Giorgia Meloni rischia di essere sfruttata da chiunque abbia intenzioni malevoli. “Se trattassimo l’immigrazione come un problema e non come IL problema… forse Almasri e i suoi colleghi avrebbero meno armi per ricattarci”, ha affermato. La Littizzetto ha suggerito che, nonostante la premier non sia ricattabile in Italia, la situazione internazionale è molto diversa: “Non puoi andare d’accordo con tutti. Soprattutto non puoi fare accordi con i banditi perché quelli rimangono banditi e alla fine ti fregano”.

Un attacco che non ha mancato di suscitare applausi e risate in studio, ma che ha anche acceso il dibattito su temi come la gestione dei flussi migratori e le alleanze internazionali di Giorgia Meloni. La comica, con il suo stile pungente, non ha risparmiato la premier da critiche politiche pesanti, mettendo in luce le difficoltà che emergono dalla gestione di queste complesse tematiche.