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Chico Forti, la famiglia chiede la semilibertà: “In carcere il suo comportamento è esemplare”

La famiglia di Chico Forti ha presentato una richiesta di semilibertà per il detenuto. Forti ha compiuto 66 anni e continua a lottare per il suo reintegro nella società.

La richiesta di semilibertà e la lunga attesa per il ritorno alla vita normale

Il tribunale di sorveglianza è stato ufficialmente informato dalla famiglia di Chico Forti della richiesta di semilibertà, dopo più di venti anni di detenzione negli Stati Uniti. Condannato a un ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike, Forti è tornato in Italia nel maggio 2024 per proseguire la pena in territorio italiano. La sua famiglia, in particolare lo zio Gianni Forti, ha espresso la speranza che questa richiesta venga accolta al più presto. “Abbiamo seguito il percorso legale previsto, e visto che sono stati riconosciuti gli anni passati in Florida, speriamo che possa accedere alla semilibertà”, ha dichiarato Gianni Forti, in una recente intervista.

La notizia della richiesta di semilibertà arriva alla vigilia del 66° compleanno di Chico Forti. La famiglia attende una risposta concreta da parte del tribunale di sorveglianza, che dovrà valutare vari aspetti del caso, tra cui il comportamento esemplare di Forti in carcere, l’assenza di precedenti penali e il suo impegno nel reinserimento nella società. Gli avvocati della famiglia stanno seguendo con attenzione l’evoluzione della situazione, ma per il momento non ci sono tempi certi per una risposta definitiva. “Dipende da quanto velocemente il tribunale stabilirà la commissione di valutazione”, ha aggiunto Gianni Forti.

Un percorso di riabilitazione e il progetto di reintegrazione sociale

Negli anni di detenzione, Chico Forti ha dimostrato un impegno significativo nel migliorare se stesso, sia sotto il profilo professionale che personale. Nonostante le difficoltà del contesto carcerario, ha partecipato a corsi formativi e, di recente, ha conseguito un diploma come pizzaiolo. Il suo comportamento in carcere è stato descritto come esemplare, tanto da ottenere l’apprezzamento delle autorità penitenziarie. “Ha affrontato il percorso con grande serietà, anche nei momenti più difficili”, ha spiegato lo zio. Dopo aver vissuto come imprenditore, atleta e film maker, il nuovo ruolo di pizzaiolo rappresenta per Chico Forti una nuova possibilità di redenzione e di reintegrazione sociale.

Il ritorno in Italia ha rappresentato per Forti anche una sorta di “rinascita”, con la possibilità di ottenere documenti ufficiali come il codice fiscale, un passo fondamentale per il suo reintegro nella vita normale. La famiglia spera che, una volta ottenuta la semilibertà, Chico Forti possa iniziare una nuova vita, senza ulteriori ostacoli burocratici o politici.

“Non vogliamo corsie preferenziali, ma speriamo che finalmente la giustizia segua il suo corso senza intoppi”, ha concluso Gianni Forti, ribadendo la fiducia nelle istituzioni e il desiderio di veder finalmente terminare una lunga e dolorosa battaglia legale. La famiglia attende con ansia il momento in cui Chico Forti potrà tornare pienamente alla vita civile, lasciandosi alle spalle gli anni di detenzione e ingiustizia.