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Arrestato e torturato in Israele: il drammatico racconto di un insegnante palestinese e la sua foto e prima

Il racconto di Ibrahim al-Shaweesh, detenuto nelle carceri israeliane: maltrattamenti e torture durante i 45 giorni di prigionia

La detenzione e le torture a cui è stato sottoposto Ibrahim Mohammad Khaleel al-Shaweesh, un insegnante di Beit Hanoun, hanno segnato profondamente la sua vita. Arrestato a dicembre 2023 dalle forze israeliane, il suo racconto, rivelato da un media britannico, ha suscitato forte indignazione.

Nel dicembre 2023, a seguito della violenza degli attacchi del 7 ottobre e dell’invasione israeliana di Gaza, Ibrahim al-Shaweesh, docente originario di Beit Hanoun, nel nord della Striscia, è stato arrestato dalle forze armate israeliane. Il suo nome è diventato tristemente noto in seguito alla testimonianza delle sofferenze subite durante la sua detenzione. In un video, il docente ha raccontato di essere stato costretto a subire torture estreme per 45 giorni, con il volto bendato e le mani ammanettate, in una condizione di totale immobilità. Un’esperienza di violenza psicologica e fisica che ha lasciato segni visibili, come confermato dalle immagini che lo ritraggono prima e dopo la prigionia.

Torture e umiliazioni quotidiane
Al-Shaweesh ha raccontato le difficoltà e le sofferenze a cui è stato sottoposto fin dall’inizio della sua prigionia. “Per 45 giorni sono stato bendato e in ginocchio”, ha ripetuto nel suo racconto, spiegando di essere stato obbligato a restare in una posizione umiliante, senza la possibilità di alzarsi. La sua testimonianza descrive anche l’impiego di strumenti di torture come l’elettroshock, un metodo che, secondo il docente, è stato utilizzato per infliggere dolore e intimidire i prigionieri. Non è stato rivelato alcun dettaglio preciso riguardo le accuse ufficiali che giustificavano il suo arresto, ma la sua testimonianza ha portato alla luce l’orrore e le brutalità vissute durante quei mesi.

Le condizioni di salute al rilascio
Dopo il rilascio di al-Shaweesh, avvenuto nell’ambito di un accordo tra Israele e Hamas a novembre 2023, l’insegnante è apparso fortemente provato fisicamente. Le immagini che lo ritraggono subito dopo la sua liberazione mostrano un volto pallido e visibilmente dimagrito, segno delle terribili condizioni a cui è stato sottoposto. Molti altri prigionieri liberati hanno mostrato segni simili di malnutrizione e sofferenza, confermando la gravità delle condizioni nelle carceri israeliane. La situazione di salute precaria di al-Shaweesh e degli altri detenuti liberi è diventata un simbolo delle sofferenze vissute durante le settimane di prigionia.

Nel contesto di questi rilasci, anche altri ostaggi israeliani, sequestrati da Hamas nel conflitto del 2023, sono stati liberati e presentano anch’essi condizioni fisiche simili, con segni evidenti di malnutrizione e stress post-traumatico. Tuttavia, il caso di al-Shaweesh è diventato emblematico della brutalità che molti prigionieri palestinesi hanno denunciato