Sanremo 2025: Benigni e Cucciari sfidano il governo Meloni con battute politiche e critiche pungenti
Anche quest’anno, il Festival di Sanremo ha visto momenti di intensa satira politica, con Roberto Benigni e Geppi Cucciari che hanno messo nel mirino la figura della premier Giorgia Meloni e i principali esponenti del governo. La serata delle cover si è trasformata in una vetrina per attacchi diretti ai vertici del centrodestra, sotto gli occhi di un pubblico che non ha risparmiato applausi e risate.
Benigni al Festival: risate e polemiche politiche
La quarta serata del Festival di Sanremo, quella delle cover, ha visto l’ingresso sul palco di Roberto Benigni, che, seppur con una performance di soli dieci minuti, ha conquistato la scena con le sue battute politiche. L’attore e comico toscano non ha risparmiato critiche al governo, prendendo di mira Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Elon Musk e persino l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il suo intervento, a metà tra il comico e il politico, ha subito suscitato dibattito, sia sul web che tra i presenti in studio.
Benigni non ha mai nascosto la sua vena critica nei confronti del centrodestra. Il suo “blastare” (termine gergale che indica una critica feroce) è stato un colpo a sorpresa per molti. Durante il suo intervento, ha ironizzato sulla politica italiana e internazionale, facendo battute anche su Matteo Salvini e l’“iperpresenza” di Carlo Conti, il conduttore del festival. “Carlo, hai fermato l’Italia, l’hai paralizzata. Dovresti fare il ministro dei Trasporti!”, ha dichiarato Benigni, suscitando ilarità tra il pubblico. L’attore ha anche accennato a momenti di satira leggera, come quando ha salutato Marcella Bella con un “Bella ciao”, con tanto di battuta sui “Neri per Caso”.
Geppi Cucciari: satira pungente contro l’establishment
A far compagnia a Benigni sul palco, anche Geppi Cucciari, che ha dato il suo contributo con battute ancora più taglienti, con una presenza in scena che ha segnato l’intera serata. La comica ha scherzato sull’andamento del Festival, mettendo alla berlina la gestione del conduttore Carlo Conti e della Rai. Ha criticato anche i vertici della televisione di stato, facendo ironia su vari aspetti politici, pur senza mai nominare direttamente i suoi bersagli. Il pubblico, però, ha capito il messaggio dietro le sue battute.
Cucciari ha fatto anche riferimento alla politica in modo velato, lanciando frecciatine agli esponenti di Fratelli d’Italia e mettendo in imbarazzo i dirigenti Rai, con un intervento che ha fatto storcere il naso a molti, ma che ha sicuramente rispecchiato lo spirito di dissenso che permea la sinistra verso il governo attuale. È stato evidente come il Festival di Sanremo, ancora una volta, sia stato un palcoscenico privilegiato per le critiche politiche, anche se non sono mancati gli apprezzamenti.
Concludendo la serata con una premiazione, il clima resta acceso tra risate e polemiche. Sebbene Carlo Conti avesse dichiarato di voler evitare monologhi politici, la serata ha dimostrato il contrario. L’ironia del comico e della comica, infatti, ha fatto emergere la contrarietà di una parte del mondo dello spettacolo verso l’attuale governo, mettendo in evidenza come il Festival resti, ancora oggi, un evento capace di dare spazio alla satira e al dissenso.