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Scontro Schlein-Conte: “Lui e ilM5S non potranno mai essere nostri alleati se sostengono Trump”

La segretaria del Pd prende posizione dopo le dichiarazioni del leader M5S: “Nessun progressista è a favore della guerra, ma Trump non è un riferimento”.


Lo scontro su Trump e la posizione del centrosinistra

Dopo giorni di silenzio, Elly Schlein risponde alle dichiarazioni di Giuseppe Conte, che aveva elogiato Donald Trump per aver “smascherato la propaganda bellicista occidentale” sull’Ucraina. Durante la trasmissione Accordi & Disaccordi, in onda sul Nove, la segretaria del Partito Democratico ha tracciato una linea netta tra le posizioni del Pd e quelle del Movimento 5 Stelle.

“Siamo testardamente unitari pur nelle nostre differenze, ma serve chiarezza: se andiamo al governo insieme, non possiamo considerare Trump niente di vicino a un alleato”, ha dichiarato Schlein, prendendo le distanze dalla svolta “trumpiana” di Conte.

Le parole del leader del M5S, pronunciate mercoledì scorso, avevano scosso gli equilibri del centrosinistra. “Trump con ruvidezza smaschera tutta la propaganda bellicista dell’Occidente sull’Ucraina”, aveva affermato Conte, rivendicando che il suo partito sostiene da tre anni la tesi secondo cui “battere militarmente la Russia era irrealistico”. Un’affermazione che ha messo in evidenza le profonde divergenze tra le forze di opposizione, già distanti sulla politica estera.


La strategia del Pd tra pace e sostegno all’Ucraina

Pur rifiutando l’etichetta di “bellicista”, Schlein ha ribadito il sostegno del Pd all’Ucraina e ha criticato la mancanza di un’azione diplomatica concreta da parte dell’Unione Europea.

“Non c’è un progressista che sia a favore della guerra e non della pace. Possiamo discutere su come raggiungere quella pace: da quando sono qua noi abbiamo continuato a supportare il popolo ucraino criminalmente invaso”, ha spiegato la leader dem, riconoscendo però che ci sono state “differenze nello schieramento progressista” su questo tema.

Il vero problema, secondo Schlein, è stato l’atteggiamento passivo dell’Europa nel gestire il conflitto. “Sono anni che chiediamo all’Ue di avere un’iniziativa diplomatica e politica per costruire una pace giusta in Ucraina”, ha sottolineato. Una carenza che, secondo la segretaria del Pd, ha lasciato spazio a figure come Trump, le cui dichiarazioni recenti dimostrano la marginalizzazione dell’Europa nel dibattito sulla guerra.

“Questo è mancato e ne paghiamo le conseguenze, tanto che Trump dice che Ue e Ucraina non si possono sedere a un tavolo”, ha concluso Schlein.

Le sue parole evidenziano il tentativo di marcare le distanze da Conte, senza però compromettere del tutto la possibilità di un’alleanza futura con il M5S. Ma le tensioni interne al centrosinistra restano evidenti, con Renzi e Calenda che già invocano una rottura definitiva con il Movimento 5 Stelle.