Le polemiche su Veltroni, il suo libro nelle scuole: “Scelta dei docenti”, Salvini: “Questo non lo possiamo permettere”
Un episodio che ha suscitato accese polemiche tra genitori, amministratori locali e politici, coinvolgendo il libro “La più bella del mondo” di Walter Veltroni, è arrivato a scuotere la tranquillità di Buccinasco, comune lombardo alle porte di Milano. Il caso, che ha attirato l’attenzione anche a livello nazionale, ha avuto come protagonisti il sindaco del Partito Democratico Rino Pruiti e l’assessore alla cultura Martina Villa, che avevano deciso di distribuire il libro a studenti delle scuole elementari e medie del paese.
Nel libro di Veltroni, l’ex sindaco di Roma e giornalista, si trattano temi legati ai primi dodici articoli della Costituzione italiana, ma attraverso il racconto delle storie di alcuni bambini, come quelli partigiani o immigrati. Tuttavia, il libro include anche argomenti che sono stati considerati controversi, tra cui il divorzio e critiche alla religione cristiana. Il testo ha quindi sollevato l’irritazione di molti genitori, che, sorpresi dalla distribuzione del libro nelle scuole, hanno espresso la loro disapprovazione inviando una lettera anonima al consigliere comunale della Lega Manuel Imberti, in cui contestano il contenuto del libro.
La reazione dei politici e della dirigenza scolastica
L’episodio ha ricevuto immediata attenzione da parte di esponenti politici, in particolare da parte di Rossano Sasso, deputato della Lega e capogruppo in Commissione Istruzione, che ha denunciato l’accaduto come un esempio di “indottrinamento politico”. Secondo Sasso, l’iniziativa del sindaco e dell’assessore è inaccettabile, considerando che è avvenuta senza il consenso informato dei genitori. “Il libro parla di temi come i bimbi partigiani e immigrati, ma non è adatto a ragazzi di 9 o 10 anni”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di una legge sul consenso informato per evitare simili episodi in futuro.
Non solo la politica, ma anche la dirigenza scolastica ha dovuto affrontare le critiche. A seguito delle rimostranze delle famiglie, la scuola ha inviato una comunicazione ufficiale, chiedendo la firma di una autorizzazione ai genitori per la distribuzione del libro. In seguito alla vicenda, l’Ufficio scolastico regionale ha avviato una verifica sull’accaduto, confermando che il libro era stato distribuito senza il preventivo assenso dei genitori, sebbene fosse previsto nel “Progetto lettura” della scuola primaria.
Le posizioni contrastanti e le critiche al Pd
Il dibattito non si è fermato a Buccinasco. Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato duramente, definendo gravissimo il fatto che un libro con connotazioni politiche venisse distribuito nelle scuole senza il consenso dei genitori. “Non possiamo permettere che nelle scuole ci sia spazio per un indottrinamento politico”, ha affermato Salvini, chiedendo chiarezza sulla vicenda. All’opposto, il Partito Democratico ha difeso l’iniziativa, con il senatore Walter Verini che ha accusato l’opposizione di strumentalizzare la vicenda, parlando di un attacco alle istituzioni scolastiche.
Pierfrancesco Majorino, capogruppo regionale del Pd in Lombardia, ha minimizzato l’accaduto, dichiarando che l’ideologia gender non rappresenta un problema rispetto alle vere sfide che la società deve affrontare. Il caso ha evidenziato la spaccatura tra le forze politiche, con la Lega che continua a spingere per una regolamentazione più severa sull’insegnamento in ambito scolastico, e il Partito Democratico che continua a difendere la libertà delle scuole di proporre iniziative culturali.
Nel frattempo, le famiglie di Buccinasco restano in attesa di risposte definitive, mentre il dibattito continua ad animare le cronache politiche e sociali del paese.